Alcune volte stai lì, circondato da tante persone e a qualcuna gli vuoi bene, ad altre magari no; tutti conversano tra di loro eppure tu sei lì solo fisicamente, senti le loro voci come se fossero lontane da te e non ascolti quello che dicono. Il tuo corpo è in quella stanza con quelle persone che parlano, si raccontano piccoli pezzi di puzzle della loro vita ma tu continui a non ascoltarli nonostante gli sforzi, li senti e basta perché la tua mente è altrove e chissà dove. A cosa pensi? Non lo sai esattamente, proprio non lo sai, probabilmente a tutto e a niente.
Alcune volte stai lì, guardi passare tutte quelle macchine, tutta quelle gente realizzata che corre a destra e a manca, tutto quel caos frenetico ti entra in testa scavando lentamente come un piccolo tarlo mentre tu stai lì, con le mani in mano e non fai un bel niente per fermarlo, non gli urli di smettere, non ti ribelli a niente, lasci semplicemente stare.
Alcune volte stai lì, in attesa di un qualcosa di non definito, di un qualcosa che non sai nemmeno di che sostanza sia fatto o di che nome abbia ma in ogni caso stai lì e lo aspetti, col caldo o col freddo, col sole o con la pioggia, con una lacrima o col sorriso.
Alcune volte stai lì e lasci che l’alba diventi mattina, poi pomeriggio e piano piano osservi quel tramonto che fa da ninna nanna al sole che lascia spazio alla notte e come sempre stai lì, attendi che i minuti passino, che le ore si rincorrano e che la giornata finisca.
Perché alcune volte, stai semplicemente lì.