Mancano ormai pochi giorni ed una manciata di ore alla festa che noi imprunetini aspettiamo a gloria, questi quattro rioni devono ormai tirare le fila e concludere rapidamente le cose rimaste in sospeso che puntualmente si accumulano di secondo in secondo perché ragazzi miei, tra poco… Si va in scena, anzi, si va in piazza!
Questi giorni, quelli che precedono la Festa dell’Uva sono i più belli perché te la vivi a pieno, senza freni e col cuore che batte sempre forte e via via che ci avviciniamo alla Domenica aumenta sempre di più, insieme alla tachicardia! Lo stress in queste giornate è sempre piuttosto alto, ancora tante cose da fare e da rifinire, le ore che non bastano mai, inchiccare quei carri come se non ci fosse un domani, la gente che borbotta e si lamenta, chi deve ancora provarsi il vestito e altre mille “beghe” che vengono sempre fuori all’ultimo minuto, tanto è sempre così.
Nonostante gli scleri che vanno in crescendo, l’ansia che ti fa sentire con l’acqua alla gola, il nervosismo e le occhiaie abnormi, questi sono i giorni che hanno il vero gusto della Festa dell’Uva, dove le maglie del colore del proprio rione ormai sono diventate parte integrante del nostro corpo, il fegato chiede una tregua per il troppo vino, il sonno regna pressoché sovrano ed i nostri cervellini da veri rionali non staccano la spina nemmeno a pagarli, tanto da non farti dormire neanche quelle misere ore. Descritto così sembra uno scenario un tantino apocalittico, allora ci aggiungo anche le tante pacche sulle spalle, i tanti pensieri e chiacchiere condivise nelle tarde e soprattutto umide ore notturne nei cantieri, i sorrisi stanchi ma sinceri e gli infiniti ed intramontabili brindisi al proprio rione che uniscono gli animi di tutti.
Il Sabato della Festa dell’Uva, la vigilia quindi, c’è chi ha l’abitudine di fare “il giro dei carri” in modo da poterli vedere più o meno terminati (si spera!) il giorno prima della sfilata ma personalmente non è una cosa che amo fare, o almeno non quella sera, ecco. Quella è l’ultima nottata della nostra festa, è l’ultima cena all’insegna dei cori e della massima aggregazione ed in quanto tale mi piace godermela dall’inizio fino alla fine passandola tutta rigorosamente “a casa”, sul mio rione, coi miei rionali, in famiglia insomma.
Cosa dire ai quattro rioni?
Tutti i rionali saranno d’accordo nel sperare insieme a me che come primissima cosa ci sia il sole, o comunque una condizione meteorologica che non ceda in piogge o strane intemperie ma che ci permetta di portare a termine la sfilata, poi che dirvi, io auguro alla gente di divertirsi e di passare una bella giornata all’insegna della tradizione imprunetina. Per il resto… Che vinca il migliore!