“7-7-2007” di Antonio Manzini

Buondì care lettrici e cari lettori di questo spazio!
Da grande amante delle saghe, sono tornata col sorriso alle vicende dedicate al vicequestore Rocco Schiavone, la famosa saga di Manzini che piano piano sto recuperando. Era un annetto circa che mi ero fermata, il quarto volume, “Era di maggio” l’avevo letto a fine 2023 (ve ne ho parlato QUI) e poi ho rimandato continuamente il seguito. Il perché? Ah boh, i misteri…
Ad ogni modo ho ripreso in mano la serie di libri e ho terminato proprio ieri il quinto volume, “7-7-2007” di Antonio Manzini e… QUANTE LACRIME!!!!!

Mi avevano avvisata eh, questo va detto, ma chi conosce la saga lo sa, è praticamente impossibile non commuoversi e piangere grandi lacrime durante questa lettura.
L’autore ci fa fare un passo indietro nel tempo, non siamo più ad Aosta ma siamo a Roma, in un passato che vede il nostro Rocco Schiavone ancora insieme a Marina.
Fin da subito percepiamo che qui, durante questi anni, Rocco era diverso. Il suo spirito brillante c’è e la sua battuta pronta anche ma lo troviamo molto più gioviale, felice, fiducioso. Anche coi suoi colleghi ha un rapporto diverso, conosce lo scherzo e la gioia di condividere un momento. Qui Rocco sorride ancora alla vita.

"7-7-2007" di Antonio Manzini

Alla base di tutto vi è un giallo chiaramente, un mistero che il nostro vicequestore deve risolvere ma in questo volume Rocco è in un certo senso più protagonista di sempre, al centro dei riflettori ci sono lui e i suoi sentimenti verso Marina, la sua Mari’.
Se nella prima metà del libro percepiamo i nuvoloni, nella seconda parte non siamo pronti a quella burrasca.
L’emotività è tanta, il carico di dolore si percepisce fin da subito ma quando arriva ti travolge, ti sbatacchia e ti prende le viscere. Attraverso queste pagine scopriamo tanto del vicequestore, capiamo il perché di tante cose, di svariati atteggiamenti e ne conosciamo il dolore, un dolore lacerante che nonostante il tempo, non passa e fa sempre male.
Mi verrebbe da dire che qui, in “7-7-2007” di Antonio Manzini abbracciamo l’oscurità più profonda di Rocco Schiavone.

Mi avevano detto di preparare i fazzoletti e così è stato. Quando quel fatidico giorno fa capolino, il 7 Luglio 2007, il lettore non può rimanere indifferente, non credo sia proprio possibile. Vorresti provare a conoscolare Rocco, vorresti dirgli che nonostante tutto la vita va avanti ma forse sono tutte parole al vento perchè la parte più viva del vicequestore è morta in quel giorno.
È un volume intenso, carico di un’emotivtà in grado di travolgere. È un quinto libro che ha un notevole peso all’interno della storia e lascia il segno… Eccome se lo lascia.

Oltre a mettere insieme i tanti pezzi del puzzle della vita di Rocco Schiavone, questo testo riesce a farti amare ancora di più il suo modo di essere perché Manzini in queste pagine ci mostra il nostro protagonista attraverso un’altra luce.
“7-7-2007” di Antonio Manzini è immersivo e si legge in totale apnea, consapevoli dalla prima pagina che qui il cuore verrà strizzato malamente. Fin dall’inizio si sta in attesa di quel dolore che ha cambiato il vicequestore.

Per chi è? Per chi ha letto i precedenti libri ovviamente. Non iniziate da questo ma andate in ordine. Vi prego, se non avete letto questa serie di libri correte subito a comprare il primo che s’intitola “Pista Nera” perché la capacità dell’autore di raccontare queste sorie e di caratterizzare i personaggi sono degne di nota. Per me Schiavone non è un personaggio ma una persona. Manzini sa renderlo vivo in una maniera indescrivibile. Da leggere assolutamente! A breve credo leggerò il prossimo volume, “Pulvis et umbra”.
Concludo così il primo mese del 2025, con una lettura immensa sotto ogni punto di vista. Spero che anche Febbraio possa portarmi delle letture appaganti.
Come sempre vi ringrazio per la vostra presenza e ci aggiorniamo presto con altre letture! Buon proseguimento di giornata!