“La malacarne” di Beatrice Salvioni

Buon Lunedì a tutti, spero stiate bene in questa giornata di metà Ottobre.
Oggi vi racconto le mie impressioni relative all’ultima lettura fatta, “La malacarne” di Beatrice Salvioni, il seguito del suo esordio “La malnata”, (ne ho parlato QUI) romanzo uscito nel 2023 che mi piacque davvero molto.

Prima di parlare del romanzo, vi dico che il costo è di 19.50€ per 480 e pubblicato con Einaudi. Mi raccomando, ci tengo a precisare che si tratta di un seguito e tra l’altro è molto legato al primo libro quindi se siete incuriositi leggete prima “La malnata”, poi passate a questo.

L’autrice aveva terminato “La malnata” con un finale aperto, apertissimo direi e qui riprende le fila delle nostre due protagoniste, Francesca e Maddalena. Quest’ultima nella prima storia era “la malnata”, una ragazza dal temperamento forte, ribelle, capace di guardare in faccia il mondo senza paura. Qui la storia inizia con Francesca che è diventata “la malacarne” a detta di sua madre, perché è scappata di casa per vivere da Noè Tresoldi.
Due diverse, due reiette.

Il contesto storico in cui si sviluppa la trama prosegue ovviamente il filone del libro precedente, siamo a Monza nel 1940. L’Italia fascista fa da sfondo ed in questo periodo nero dominano l’incertezza e la paura, emozioni che l’autrice fa trasparire ampiamente attraverso i personaggi che orbitano attorno alla storia.
“La malacarne” inizia con una scena impattante che mette già il lettore nel giusto “mood” di quello che sarà poi l’andamento della trama. Francesca apre il sipario di questo secondo volume e da 4 anni ha perso i contatti con Maddalena che è stata rinchiusa in manicomio.

Quando si ritrovano Maddalena è cambiata, sia nel fisico che nei sentimenti. Francesca lo vede, lo percepisce nell’anima. I quattro anni passati in manicomio hanno lasciato segni indelebili. Tutto, dunque, va rimesso in discussione, compresa la loro amicizia. In questo momento storico in cui c’è da scegliere bene da che parte stare, calibrare ogni passo, pensiero e parola, l’autrice delinea perfettamente le sensazioni delle protagoniste, facendoci sentire parte integrante della storia narrata.

Il dolore, la rabbia e la frustrazione sono emozioni sempreverdi tra queste pagine.
Queste ragazze che a modo loro vengono considerate delle reiette prendono per mano il lettore facendogli vivere una montagna russa di emozioni. Le ultime pagine, ve lo dico ma senza fare spoiler, sono immense, evocative, commoventi, delicate eppure potenti. Le ho adorate e non riuscivo a staccare gli occhi dal libro.
L’amicizia e la storia di Francesca e Maddalena sono un grande simbolo di ribellione, di resilienza, resistenza e di lotta per la propria libertà di vita, di pensiero e di donna che si scontra con la società pregna di un moralismo opprimente.

E dunque si conclude qui l’avventura di queste due ragazze considerate “diverse” e da evitare. Questo secondo libro mi ha fatto vivere alti e bassi. Mi è mancata un pochino la Maddalena del primo volume, anche se il suo cambiamento è coerente con la storia, semplicemente mi ero affezionata io a quel suo modo d’essere. L’inizio mi ha riportata in quel periodo storico pieno di terrore e ho piacevolmente ritrovato quello stile di narrazione che mi aveva completamente catturata nel primo volume. La parte centrale invece certe volte mi è parsa un filo troppo lenta e prolissa. Qualcosa, nella metà del testo mi ha appesantita. Poi però c’è il “boom” pazzesco delle ultime 100/150 pagine che prendono il lettore per lo stomaco e lo tiene lì, incollato e col fiato sospeso. Beatrice Salvioni scrive bene, davvero bene. Sa essere emotiva, sensibile, incisiva, coinvolgente e molto matura. È proprio un piacere imbattersi in una scrittura come la sua.

Per chi è? Beh, senz’altro per chi ha letto “La malnata”, visto il finale a porte aperte, c’è da mettere un punto. Sono due libri che consiglio molto perché sono davvero ben narrati. Inoltre sono certa che i lettori interessati a leggere storie legate al periodo dell’Italia fascista, li apprezzeranno. La seconda Guerra Mondiale fa da sfondo ma in certo senso fa da co-protagonista e l’autrice, col suo talentuoso modo di raccontare, riesce a fare vivere al lettore la durezza del momento storico.

Leggete questi due romanzi cari lettori, non ve né pentirete, parola di Sil. Tra l’altro a breve il primo libro diventerà una serie TV, quindi insomma… Va letto!
Ci sentiamo presto con altri consigli librosi, buon inizio settimana a tutti!