Buongiorno a tutti lettori e lettrici di questo spazio!
Spero stiate bene nonostando il caldo asfissiante ma soprattutto spero che abbiate voglia di mettervi comodi e leggere il consiglio libroso di oggi.
Ho terminato un libro immenso, immenso come la penna di chi l’ha scritto.
Sto parlando di “Tra il silenzio e il tuono” di Roberto Vecchioni, pubblicato a Febbraio 2024 dalla casa editrice Einaudi, costa 18.00€ per un totale di 171 pagine.
Vecchioni, non ha certo bisogno di presentazioni. E ho fatto anche la rima!
Classe ’43, oltre ad essere un pilastro della Musica (con la M maiuscola, non quella roba che c’è adesso in giro!) del nostro paese, è anche poeta, insegnante e un grande, grandissimo scrittore.
Ascolto le sue canzoni da sempre, la sua musica mi ha cresciuta e ancora oggi è con me ma non avevo mai letto i suoi romanzi. Forse un po’ per timore, un po’ per non so bene cosa ma non avevo mai letto un suo libro e quando mi sono ritrovata tra le mani questa sua ultima pubblicazione ho pensato: “o la va o la spacca”. Ho aspettato un pochino, l’ho lasciato sul tavolo per qualche settimana e poi non ce l’ho più fatta, l’ho preso e a mente sgombra, l’ho iniziato.
Che poesia.
“Tra il silenzio e il tuono” di Roberto Vecchioni è pura poesia.
Un testo che racchiude un memoir estremamente intimo come il silenzio e potente come un tuono.
L’autore scrive 53 lettere che corrispondono a 53 (o forse anche di più!) riflessioni. Alcune sono lettere scritte da Vecchioni ad un misterioso nonno, le altre invece sono indirizzate ad altri personaggi veri o immaginari, conosciuti e non.
La figura di questo “nonno” è aperta, Vecchioni non ci dà nessuna indicazione. Ognuno può farsi una propria idea di chi sia questo “nonno” col quale l’autore si confida e si apre raccontando spezzoni della sua vita. Per me questa figura è lui stesso, il Vecchioni di adesso. Ma chissà.
In questo viaggio composto da carta e inchiostro, torniamo alla sua infanzia, ai giochi, alle prime domande esistenziali, alle amicizie, agli amori e anche alla meravigliosa scoperta del potere delle parole. Accompagnamo un giovane Vecchioni nella sua adolescenza, nella consapevolezza di sé e del mondo. Ci arrovelliamo insieme ai suoi pensieri, ai suoi timori e ai suoi sogni. L’autore ci presenta un bambino, un ragazzo, un uomo, un cantautore, un poeta e un sognatore. Ci racconta tante delle sue sfaccettature.
In queste lettere, che narrano la storia di una vita vissuta col motore acceso, Vecchioni si mette a nudo raccontandoci piccoli segreti della sua giovinezza, paure, speranze, sogni e desideri. Ci racconta alcuni dei momenti salienti che lo hanno reso il personaggio che ha scritto un pezzo di storia della musica italiana ma soprattutto la persona dalla mente pensante che è.
Credo che Roberto Vecchioni sia davvero una grande persona.
Che avesse un qualcosa di speciale l’avevo sempre sospettato, i suoi testi sono particolarissimi, unici. Ma questo libro mi ha dimostrato anche la sua immensità di spirito. Non sempre e non tutti si sta bene al sole, certe volte è nell’ombra che si cela il diamante più prezioso. È di notte che si vedono le stelle, non di giorno.
Oltre che in tanti momenti di vita, l’autore ci porta anche all’interno della sua carriera musicale, scopriamo il suo amore per il suono delle parole e per la melodia. Ci racconta come sono nate due sue canzoni intramontabili, “Luci a San Siro” e “Samarcanda”. Le curiosità sono tante, le riflessioni tantissime e le finezze infinite.
Non manca l’intreccio con la società, coi tempi in cui Vecchioni ha visto il suo nome posizionarsi sul piedistallo. Gli anni dell’ascesa come cantautore sono stati complicati, duri e faticosi. Niente era regalato.
E il finale di questo libro composto da lettere? Non vi dico niente ma è toccante. Alla fine, la lettera che scrive a se stesso, mi ha emozionata… E non poco!
Per chi è? Beh, senza dubbio per gli amanti della sua musica. Ma in generale lo conisglierei a tutti perché Vecchioni ci mette tanta intimità e potenza in questo suo scritto che fa riflettere, emozionare e vibrare certe corde. Un po’ come le sue canzoni insomma… Io ogni volta che ascolto “Sogna, ragazzo, sogna” mi viene il brividino spesso accompagnato da una lacrima, quindi ecco, direi che “Tra il silenzio e il tuono” di Roberto Vecchioni è come leggere una sua lunga, splendida, canzone.
Spero di avervi convinto a leggere questo libro perché ne vale decisamente la pena.
Ah, dimenticavo, voi lo sapete perché nella canzone “Samarcanda” Vecchioni canta “oh oh cavallo, oh oh cavallo?”… Eh, adesso lo so ma non ve lo dico, ve lo lascio scoprire a pagina 121!
Buon proseguimento di giornata a tutti quanti!
…E grazie a te, per avermi fatto leggere questo gioiello “pensatore” fatto di forza e delicatezza. Ci somiglia.