“Tra due oceani” di Cristina Henríquez

Buon Mercoledì lettori e lettrici di questo spazio! Spero stiate bene, qua in Toscana è arrivata l’Estate, fa caldo e io non vedo già l’ora che sia Novembre… Come la mettiamo? Eh, proviamo a combattere la calura con letture belle, anzi, molto belle!
Oggi vi racconto qualcosa sull’ultimo libro letto, “Tra due oceani” di Cristina Henríquez, un romanzo decisamente inteso che fa luce su un argomento e un pezzo di storia del quale si parla troppo poco.

Prima di tutto ci tengo a ringraziare di cuore la casa editrice NNEditore per avermi gentilmente inviato una copia del libro, tra l’altro fresco di pubblicazione, che costa 20.00€ per 389 pagine. Grazie davvero per la fiducia e per l’opportunità.
E ora veniamo a noi…

Non ho letto il precedente romanzo dell’autrice, “Anche noi l’America” ma visto che la sua penna mi è piaciuta molto, come potrete facilmente immaginare, l’ho già piazzato bello comodo in lista.
“Tra due oceani” di Cristina Henríquez punta il riflettore sul canale di Panama che collega l’oceano Atlantico all’oceano Pacifico. La costruzione del canale è stata un qualcosa di enorme, dietro a quel collegamento è stato fatto un lavoro difficile da raccontare e la manodopera è stata infinita.
Gli operai infatti dovevano scavare ininterrottamente, gli americani che dirigevano i lavori nei cantieri erano sempre in cerca di nuove braccia, lo stipendio era buono e non badavano a spese ma le perdite non significavano nulla, erano semplicemente braccia in meno.

Si sente l’amore territoriale ma anche tanta povertà.
Più volte ho provato quell’amara sensazione d’impotenza davanti a certe descrizioni dettagliate e puntuali dell’autrice, altre volte mi sono arrabbiata coi proprietari delle piantagioni e col loro sentirsi in potere di decidere la sorte della vita altrui. Il lettore prova un notevole“up and down” emotivo.
Si parla di classi sociali, di razzismo, emarginazione e civilizzazione. Di storie, mani sporche, sfruttamento e sudore sulla fronte.
Ma l’autrice ci presenta anche una meravigliosa rosa di personaggi dalle personalità diverse. Tante anime s’incontrano e s’intrecciano, alcune si sfiorano e basta ma lasciano il segno.

"Tra due oceani" di Cristina Henríquez

“Qui, invece di arrendersi alla natura, quei pazzi stavano cercando di spingere la natura ad arrendersi a loro”.


Oltre ad essere davvero molto interessante per l’argomento che racchiude, abbiamo a che fare con una storia estremamente inclusiva. Il lettore non si sente mai solo. Ci si sente parte di una comunità, di situazioni complicate da accettare e digerire ma mai in balìa della storia.
L’autrice, col suo modo di raccontare estremamente scorrevole e attento, ci tiene per mano dall’inizio alla fine, nei momenti di caos, di paura, di frustrazione e di speranza.
Speranza sì, perché nonostante la tematica complessa, tra queste pagine troverete un promemoria di vita; ovvero che in qualche maniera si può sempre ricominciare.
È un testo che informa e fa aprire gli occhi su tutto quello che è accaduto durante la costruzione del canale di Panama, di come si sono sentiti gli abitanti e di tutto il contorno.

Per chi è? Consiglio questo romanzo a chi ha voglia di sapere qualcosa in più sul canale di Panama e sulla sua storia. Per chi vuol leggere un romanzo scritto davvero bene e che parli di argomenti “tosti”, sempre attuali e doverosi. È una storia impegnativa per la sensibilità che racchiude; “Tra due oceani” di Cristina Henríquez ha bisogno di esser letto con calma perché merita attenzione.

Insomma lettori e lettrici, mi è piacuto davvero tanto. Vi consiglio questo romanzo, datemi retta e fateci un pensierino, non ne rimarrete affatto delusi.
Noi ci sentiamo prestissimo, vi auguro buon proseguimento di giornata e ricordatevi che leggere è sempre una buona idea!