“L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani, pubblicato da Fazi Editore, è da leggere anche solo per il fatto che vi racconterà un qualcosa di estremamente originale, ma non solo…
Chi mi conosce un pochino lo sa, quella di Franco Faggiani è una penna che mi coinvolge sempre tanto, capace di portarmi altrove grazie alle sue descrizioni naturalistiche e sensoriali.
Siamo nei primi anni del ‘900 e le dinamiche familiari della famiglia Cordero vanno ad intrecciarsi a più situazioni. Siamo in montagna, più precisamente in Val Maira, in provincia di Cuneo e qui la gente vive con la semplicità più assoluta, domina il profumo della legna appena tagliata, si campa di piccoli allevamenti e metodica agricoltura. C’è la vita essenziale che nei lunghi e rigidi inverni stringe ancora di più la cinghia della vita.
Girolamo, il nonno del nostro giovane protagonista, oltre ad essere un capofamiglia vecchio stile è anche un commerciante che la sa lunga. Grazie alla sua scaltrezza, è diventato il fornitore ufficiale di merci per l’esercito. Al nipote Giacomo, esonerato dal servizio militare a causa della sua zoppia, viene affidata la più preziosa e delicata attività di famiglia: la raccolta dei capelli, i pels. Questi capelli abilmente selezionati verranno poi lavorati dalle donne locali per poi essere rivenduti come parrucche ai ricchi delle grandi città.
Con la trama mi fermo qua perché voglio evitare qualsiasi spoiler. Vi dico solo che è veramente una storia curiosa quella che l’autore ci propone in questo suo ultimo romanzo. Una stroria che s’incentra sulla figura del Caviè appunto (o Pelassier), il tagliatore di capelli successivamente utilizzati per creare le parrucche. Mi ha affascinato questo mestiere dimenticato, non ne conoscevo l’esistenza. Un lavoro fine e delicato, tramandato di generazione in generazione del quale non si sa quasi più niente. Peccatissimo! Se volete maggiori informazioni sulla figura del tagliatore di capelli, v’invito a cliccare sul link (clicca QUI) per leggere un articolo molto interessante.
Si percepisce la spensieratezza della giovane età del nostro protagonista che però va in contrasto col periodo storico. I tempi bui del Primo Conflitto Mondiale si fanno sentire sulle vite dei personaggi che l’autore ci presenta come anche le tante riflessioni.
Con “L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani si parla di questo mestiere antico come vi dicevo prima ma anche di tante altre sfaccettature umane, aspetto che non manca mai nei suoi romanzi. Attraverso i personaggi che compongono questa famiglia viviamo le situazioni di una piccolissima realtà che deve far fronte a una vita moderna che vuole entrare a gamba tesa. Gli inverni sembrano interminabili, la miseria più assoluta è fatta di soliderietà e di una solitudine preziosa che non è necessariamente pesante.
Puntuale come un orologio svizzero, la penna dell’autore acchiappa corde specifiche del lettore che s’immergerà completamente in questa storia. Troverete una narrazione gentile, dolce e mai frettolosa, piena di descrizioni paesaggistiche che mi fanno sempre sognare ad occhi aperti.
“L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani è un romanzo che non conosce la fretta, necessita il suo tempo per esser letto e vissuto. Lasciateglielo fare, datemi retta.