Non faccio buoni propositi ed il motivo è il seguente: la vita, in un modo o nell’altro, trova sempre il modo di scombussolare i piani.
Dopo aver appurato questa cosa vi dico con tutta sincerità che ho paura a sbirciare questo 2022 nuovo di zecca; non è colpa sua eh poverino ma veniamo da due annate decisamente turbolente e poco felici, tutti abbiamo un bisogno spasmodico di normalità e di quiete.
Abbiamo imparato che vivere nell’ansia, cosa che tutt’ora stiamo facendo, è una roba faticosissima che ti spezza le gambe e ti succhia via la linfa vitale, come se fosse un vampiro. Dicembre è stato un mese pieno di lucine ma anche colmo di paura e di tristezza data da quei maledetti numeri che spaventano sempre.
Proprio per tutta questa stanchezza che tutti sentiamo nel cuore e nella testa, io chiedo a questo 2022 la noiosa calma; abbiamo dato troppo e siamo stati privati di tutto, io voglio la calma. Lo so che “voglio” non si dice, ma non posso scrivere “vorrei” perché il condizionale è troppo debole per una cosa che ci spetta, che vogliamo fortemente tutti quanti.
Chiedo a questo nuovo anno di cambiare rotta perché questa direzione non è luminosa bensì distruttiva, gli chiedo di non farci sopravvivere ma di lasciarci vivere, gli chiedo di ascoltare Madre Natura e non di ignorarla devastandola. Chiedo a questo 2022 di essere clemente perché io, come tutti, siamo al limite, non ne possiamo più.
Quando nei film vedo tante persone riunite, aggregazioni, folle e quant’altro senza mascherina e senza distanziamento ripenso a quando anche noi eravamo così, ripenso a com’era la vita “prima” e mi appare tutto così sfocato, lontano. Ecco, io quella vita vorrei rivederla in maniera nitida, chiara e la rivoglio tutta quanta.
Per favore 2022, portaci quiete che qui siamo tutti allo stremo.