Il titolo la dice lunga ed avverto anche che sarà un pezzo un po’ lunghetto perché da sempre mi esprimo meglio con la scrittura, a parlare spesso m’incarto o passo di palo in frasca, quindi mettetevi comodi.
Come vi avevo detto, sono stata nella Valle dello Stubai, in Austria e descrivere quel luogo mi risulta difficile perché è incredibilmente bello, oserei dire che ai miei occhi risulta pressoché perfetto.
Sarò sincera, per la primissima volta in vita mia non ero contenta di tornare al paesello perché io tra quei monti, quei boschi, quelle persone e quelle cascate mi sono sentita davvero a casa; è come quando provi un paio di scarpe e ti rendi subito conto che sono fatte per stare ai tuoi piedi, ecco la sensazione che ho provato io.
Non è un fatto di star bene o meno in vacanza, è stato quel posto a riempirmi di gioia, di bellezza e di ammirazione dalla testa ai piedi. I miei occhi hanno visto panorami incredibili, hanno potuto osservare la vita di quelle persone che è di gran lunga migliore rispetto alla nostra, ho visto quell’ordine mentale che poi riportano nella loro vita, nel loro quotidiano, nella pulizia e nella precisione ed io l’ho sentito mio, completamente mio. I miei polmoni hanno respirato un’aria pulita, sana, fresca e le mie narici hanno potuto inspirare i veri profumi della natura, come l’odore del bosco dopo una nottata di pioggia o quello dell’erba appena tagliata. Le mie orecchie hanno potuto godere del suono continuo delle cascate, degli animali e dei fruscii del vento. Le mie gambe hanno camminato tanto, in salita, sui sassi, in discesa, nei prati, nei boschi e, nonostante la stanchezza, erano felici di muoversi su quei sentieri perfetti. Il mio cervello ha toccato il picco della sacrosanta “pace cerebrale” perché non è il suono del mare che mi regala la quiete, bensì quello dei rami degli alberi e delle foglie mosse dal venticello. Ed il mio cuore, l’organo più importante che abbiamo, lì si è sentito al suo posto, nient’altro da aggiungere.
I miei cinque sensi erano felici, il mio corpo anche ed io cosa potevo volere di più? Da una parte mi dico che sono solo congetture, che sono stata bene in vacanza e basta ma in cuor mio so di raccontarmi una mezza bugia, perché certo che è stata una bellissima settimana ma in realtà è stata molto di più, è stato un sentirsi nel posto giusto, quello che fa per te.
Non mi era mai capitato di tornare e guardare il mio paesello con occhi diversi, ora lo sento così lontano da me, come se mi stesse quasi stretto ed è una sensazione strana che probabilmente, spero, si attenuerà col passare dei giorni. Mi sveglio ogni mattina con l’immagine di quelle vette aguzze, quei boschi e quei ruscelli e tengo queste immagini ben impresse nella mia mente, non le voglio proprio mandar via perché mi fanno bene al cuore, mi fanno star bene e mi creano una grande felicità interiore.
Vedere quelle fattorie con quegli animali così felici, quelle persone che vivono prendendosi cura di loro, che mungono le mucche, lavorano coi cavalli, fanno la lana, lavorano il legno, la terra e curano il loro orto per molti sarà un’immagine banale ma per come sono fatta io rasenta la perfezione. Non so perché quel luogo mi abbia suscitato tutto questo, non me lo spiego, non mi era mai capitato prima d’ora, la cosa che so è che adesso che sono a casa, tra le mie mura, mi mancano quei monti, mi mancano tanto. Non so se tutto ciò è dato dal fatto che la mia testolina è sempre proiettata sui sogni (abbastanza irrealizzabili), sul fatto che ho sempre letto tanti fantasy, io vi giuro che non me lo spiego, ma ero felice davvero lassù, mi sentivo perfettamente completa. Boh.
Lo dico già in anticipo: nella prossima vita voglio nascere lassù, in quei posti, dove tutto sembra costantemente magico.