Beh inutile dirvi che quest’anno mi viene proprio da sorridere a sentir nominare i famosi “giorni della merla” perché per me non sono solo questi tre giorni a Gennaio, per quanto mi riguarda è dal 7 Maggio 2018 che io vivo i giorni “con” la merla.
Eh si, la mia piccola amica pennuta sta bene, continua la sua vita “domestica”, ho scoperto che in Inverno sonnecchia molto di più, la sera vuole andare nel suo lettino con la copertina di pile prima del previsto, al mattino dorme volentieri e le piace stare vicino al termosifone. Sta iniziando nuovamente a ricambiare le sue piumette, è molto affettuosa e direi quasi socievole; come sempre riesce perfettamente a farsi capire nei suoi bisogni, noi umani siamo molto più complessi nel farci intendere, gli animali invece sanno spiegarti tutto, a modo loro ovviamente, ma lo fanno bene, dovrebbero insegnarcelo.
Ieri, scorrendo la home di Facebook, mi è apparsa un’immagine con una scritta che mi ha fatta sorridere davvero, di quei sorrisi genuini accompagnati da un sospiro positivo. C’era scritto: “Lo hai adottato pensando di salvargli la vita ma poi ti sei reso conto che è stato lui a salvare la tua” ecco, queste sono state le parole che mi hanno dato una bella sensazione di benessere perché mi ci sono ritrovata davvero tanto.
Io l’ho salvata da morte certa e lei credetemi se vi dico che mi ha regalato, e continua a farlo giornalmente, tante di quelle belle esperienze, belle sensazioni ed emozioni che a parole mi rendo conto di non essere in grado a spiegarvele. Chi ha avuto la possibilità di conoscere la mia piccola grande merla forse può rendersi conto di quanto lei ed io siamo legate, l’imprinting esiste davvero, non è fantascienza.
Suona la sveglia (se non è lei a svegliare me in anticipo) e facciamo colazione rigorosamente a letto, un po’ di coccoline e poi ci salutiamo con un bacino ed un “ci vediamo dopo”. Quando torno è più o meno come avere un cane sapete? Lei ti viene incontro saltellando e poi appena metti il dito indice vicino al suo petto, con un piccolo balzetto ci sale sopra; dopo pranzo le piace fare un pisolino sul letto, nella sua scatolina col pile oppure sui miei piedi. La sera però, mentre sono indaffarata ai fornelli, è il momento in assoluto che preferisco. Probabilmente l’ho abituata male ma mentre cucino lei sta sempre tra i miei piedi e canticchia quella sua melodia che mi piace tanto. Poi ceniamo insieme, lei col suo mix di insetti e frutta secca ed io con pietanze molto elementari data la mia rinomata imbranataggine e, dopo cena, sta insieme alla Franca e lì signore e signori, tra fischiettii e melodie, quelle due imbastiscono un concerto coi fiocchi.
Sembra impossibile, eppure quella creaturina pennuta mi tiene compagnia, mi coccola, mi dà fiducia e mi riconosce perfettamente come la sua mamma, la sua compagna, la sua amica, la sua umana preferita e ribadisco sempre e comunque che dal mondo animale, noi dobbiamo solo imparare.
Quindi sì, io ho salvato lei ma lei, la mia Olivia, mi regala un benessere davvero grande.