In questi giorni, soprattutto la settimana scorsa, il freddo si è decisamente fatto sentire, tutti avvolti in caldi piumini, sciarpe e cappelli, macchine coi vetri ghiacciati, condensa alle finestre delle case e campi completamente bianchi per via della brina. Il paesaggio invernale è senz’altro uno dei miei preferiti, mi mette tranquillità grazie ai suoi colori freddi e lo adoro qui in collina quindi figuratevi quando per caso vado un po’ più in su tra i monti oppure quando la neve scende fin qua, divento letteralmente pazza e mi spuntano gli occhi a forma di cuore.
Una mattina, mentre ero in macchina con l’aria calda sparata a mille, mi sono ritrovata davanti ad un campo ricoperto di brina, paradossalmente sembrava fosse nevicato, invece era solo ghiacciato. Ci batteva il sole ed il riflesso faceva scintillare tutte quelle piante e, ripassandoci poi qualche ora dopo, il tepore dei raggi solari aveva già scongelato il tutto, quel campo era tornato ad essere il solito di sempre con le sue tante sfumature di verde.
Mentre tornavo a casa, il mio cervello, come sempre, ha fatto un giro pesca ed è partito per la sua tangente portandomi a riflettere su una questione tanto astratta quanto veritiera.
Noi, per strambe vicissitudini o per svariati motivi che non sto ad elencarvi, facciamo esattamente come i campi e le piante in inverno. Per cause esterne veniamo in un certo senso “congelati” fino a che, come per magia, non arriva quel sole specifico che, col suo potere ti riscalda ed in un lasso di tempo che può essere breve come no, trova il modo di levarti di dosso quella coltre di brina e ghiaccio che ti aveva immobilizzato, riportandoti al tuo colore naturale ed a sentire la linfa vitale che scorre.
Proprio come quando ti si congelano le dita dei piedi; lì per lì non le senti più, ti fanno male perché non riesci a percepirle, non senti la circolazione, sono bianche ed anche pestare un semplice sassolino può far malissimo. Poi che succede? Arriva una qualsiasi fonte di calore e quelle stesse dita iniziano ad intormentirsi, pizzicano quasi, danno fastidio per qualche minuto, piano piano diventano sempre più rosse fino a passare dall’estremo freddo al vero e proprio bollore ed infine, tutto si stabilizza nuovamente.
Se ci pensate bene, non funziona così solo per i campi o per le dita dei piedi, accade lo stesso esatto procedimento anche al cuore, al cervello o all’anima; se per qualche motivo questi organi vanno in ibernazione, arriverà sempre e comunque un piccolo raggio caldo di sole per scongelare il tutto. Abbiate pazienza (lo so che detto da me fa un po’ ridere) ma tutto, a tempo debito, troverà il modo di scongelarsi.