Bene bene, oggi parliamo di viaggi ma non quelli che intendono tutti appena leggono questa parolina, non si parla dei viaggi in aereo, treno, macchina, europei e altro, i viaggi che intendo io sono molto più, come dire, senza meta.
Sto parlando dei viaggi mentali che si creano grazie all’immaginazione, alla fantasia ed alla capacità che hanno certe persone di dar vita nella propria testa ad una sorta di realtà modificabile a proprio piacimento.
Io personalmente sono una che si fa dei film, dei viaggi mentali da urlo, cioè effettivamente io e la mia migliore amica ci chiediamo perché non ci abbiano ancora chiamate per darci un Oscar, probabilmente in una vita precedente eravamo due grandi registe.
Poi noi donne siamo un asso nel farci i filmini mentali, siamo superbe. Magari il tizio che ci piace ci saluta con un semplice “ciao” ed un sorriso e niente, noi partiamo per una tangente che non ha paragoni, ci siamo già figurate nella casa perfetta, mentre lui ci prepara la colazione e magari ce la porta anche a letto. Poi un neurone cinico bussa alla porta, suona la campana del cervello e la realtà ti piomba addosso come una doccia ghiaccia a Ferragosto.
I viaggi mentali sono un’esasperazione dell’immaginazione, c’è chi è così tanto attaccato alla realtà che probabilmente non sa nemmeno di cosa sto parlando e mi spiace per lui, semplicemente perché oltre ad essere divertente può essere anche piuttosto rigenerante ed il suo bello è che non puoi programmare un viaggetto mentale, è una cosa totalmente involontaria. Il tuo cervello a tua insaputa ha comprato un biglietto per chissà dove e senza dirti nulla, ti ci porta, che sia in un posto, con una persona, nel bel mezzo di una conversazione che magari non avverrà mai o qualsiasi altra cosa.
In più, questo “fenomeno” è stato studiato ed approfondito da svariati scienziati e filosofi che l’hanno ribattezzato “mind wandering“, traducibile con “mente vagabonda”, un nome che mi piace un sacco e che calza a pennello con la mia testolina attuale.