Buongiorno lettrici e lettori! Spero stiate bene in questo Gennaio pressoché infinito… Oggi vi racconto della mia ultima lettura, un libro piccolo di stazza ma di certo non nel contenuto. Sto parlando del saggio pubblicato dalla casa editrice Ediciclo, “La vocazione di perdersi” di Franco Michieli che fa parte della collana “piccola filosofia di viaggio”.
Dell’autore avevo letto il saggio “Per ritrovarti devi prima perderti” e mi era piaciuto davvero tanto. Avevo adorato il suo approccio a questa filosofia di vita del godersi il viaggio perdendosi. Muoversi senza l’utilizzo di strumenti tecnologici o altro ma facendo forza su quello che la Natura ci mette a disposizione come ad esempio la luce solare, le stelle e via dicendo. Quella lettura mi travolse dall’inizio alla fine. E oggi eccomi qua per parlarvi ancora di questo scrittore, geografo ed esploratore che in poche pagine ci fornisce tantissimi spunti di riflessione.
Franco Michieli è un esperto dei lunghi percorsi fatti a piedi e vissuti in totale autonomia. Dal ’98, dopo numerosi viaggi con attrezzature specifiche, ha iniziato a esplorare grandi territori senza l’aiuto di mappe o strumenti artificiali per l’orientamento. Ha ricercato l’essenza, vivendo e camminando come gli animali migratori e gli uomini antichi. Anche solo per questo, ai miei occhi, è un mito!
In questo piccolo grande saggio l’autore permette al lettore di fare profonde riflessioni e provare tante emozioni. Ci racconta appunto dei suoi percorsi senza l’aiuto di strumenti tecnologici. Non lo fa per esser considerato chissà chi o il numero uno, Franco Michieli lo fa per una filosofia di vita che ruota attorno ad una scelta ben ponderata che lo tiene vivo nell’essenza più profonda e reale della vita e del cammino.
I suoi viaggi, oltre che fisici, possono anche essere intesi come delle vere allegorie per comprendere maggiormente il quotidiano. La sua scrittura è lineare e semplice anche se i concetti non hanno niente di facile o banale, anzi! Si percepisce nel suo modo di raccontare la sua grande umiltà d’animo e la continua voglia di mettersi alla prova per esplorare un qualcosa di nuovo.
Se ci soffermiamo un attimo, ci renderemo conto che facciamo sempre di tutto per non perderci. Banalmente, accendiamo il navigatore e cerchiamo la strada più breve per arrivare in un determinato posto. Così facendo ci allontaniamo dall’essenza perdendo la possibilità di una vera esplorazione del territorio e di noi stessi.
Per chi è? “La vocazione di perdersi” di Franco Michieli è per chiunque abbia voglia di uscire dalla propria zona di comfort. Lo consiglio anche a chi ama vagare nella Natura e camminare. È stata una lettura davvero appagante Per quanto mi riguarda, un libricino piccolo ma che ha tanto da raccontare quindi amici, direi super super consigliato!
Noi ci sentiamo presto con altre chiacchiere librose, vi auguro buon proseguimento di giornata.
…E grazie a te che mi hai regalato questa chicca, per tutte le volte che mi perdo e tu, puntuale come la Stella Polare, mi ritrovi.