“La mia seconda vita” di Christiane F.

Buongiorno e bentrovati in questo diario virtuale pieno di libri e chiacchiere.
Gennaio, anno nuovo e lettura “strong”. Dico questo perché ho ripreso in mano il secondo capitolo di una testimoninza che ha fatto il giro del mondo, ovvero “La mia seconda vita” di Christiane F.
Non credo che la storia di Vera Christiane Felscherinow abbia bisogno di presentazioni, col suo “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” si è fatta conoscere in tutto il mondo portando alla luce un argomento cupo e terribile come la tossicodipendenza e tutto ciò che orbita attorno a questa triste e scioccante realtà.

Ho letto il suo primo memoir qualche anno fa e dire che mi ha sconvolta è dire poco.
È una testimonianza cruda, crudissima. Provai dolore, fastidio, incredulità, speranza, orrore. Ricordo esattamente tutto di quel libro, proprio come se l’avessi terminato in questo istante. Si tratta di una storia che ha fatto il giro del mondo ma che non dovrebbe mai fermarsi visto che purtroppo non è cambiato niente, anzi…
E dopo qualche anno rieccomi qua, ho ripreso in mano un altro pezzo di vita di Christiane che si racconta con la consapevolezza che porta con sé l’età adulta.

"La mia seconda vita" di Christiane F.

In “La mia seconda vita”, Christiane non è più una bambina, è una donna. Una donna a tratti forte e in altri momenti in balìa della vita. Molto umana e molto fragile davanti al giudizio delle persone che le orbitano attorno come i parenti, gli amici e i vari compagni. Si sente così spaventata e in un certo senso succube del giudizio altrui che descrive l’esperienza vissuta in carcere come un periodo sereno, senza pretese, dove non doveva dimostrare niente a nessuno, dove poteva semplicemente “essere”. Insomma, già di per sé è un concetto che la dice lunga…
Ho trovato in queste pagine infinita solitudine, perché anche nei momenti in cui Christiane era circondata di persone, lei è sempre stata sola e si è sentita costantemente sola come un cane. Ci racconta di questi anni turbolenti, fatti di alti e bassi, anzi, bassissimi. È tutto un alternarsi di “provo a disintossicarmi” per poi però crollare come un castello di carta per l’ennesima volta. Si ripulisce e poi ci torna fino al collo. Fa un passo avanti e uno indietro rimanendo bloccata in una situazione più grande di lei.
Nonostante tutto, la consapevolezza che trasuda dalle sue parole è veramente tanta. Analizza senza fronzoli guardando in faccia la realtà le figure genitoriali, la sua infanzia, e l’approccio con questo mondo dal quale non riesce ad uscire in maniera definitiva. Si osserva con occhio critico e analitico e no, non è una cosa scontata.
È tutto molto complicato per quest’anima senza quiete.

Sono molto toccanti le pagine in cui racconta del figlio. Lì mi sono emozionata per le sensazioni che riesce a tirar fuori e anche arrabbiata per determinati comportamenti. Ho letto questo libro con calma, mi sono presa il mio tempo e credo sia impossibile leggerlo in maniera frettolosa. Sono pagine che vanno digerite, si cerca di capire e di empatizzare con questa donna ma talvolta non è semplice. Sono sincera, ho provato un mix di tenerezza, pena e rabbia per Christiane. È un memoir che fa vivere una quantità di emozioni che sono davvero complesse da descrivere e raccontare. Non so se Christiane troverà mai la tranquillità ma io, nel mio piccolo, glielo auguro davvero tanto.
Leggetelo. Leggete prima “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” e poi proseguite con questo testo per avere un quadro completo su quella che è stata la realtà vissuta da questa persona.
Sono testimonianze dolorose ma altrettanto doverose. Per come la vedo io entrambe le letture dovrebbero essere sui banchi del liceo come testi obbligatori, non facoltativi.

Per chi è? Eh, per tutti perché quello di Christiane è senza dubbio un trascorso di vita che fa riflettere.
Però ci tengo a precisare che è una storia che può dare fastidio. Per quello che racconta può in un certo senso traumatizzare perché il suo contenuto è davvero forte, impattante e raccontato in maniera cruda. Di sicuro è una testimonianza che lascia il segno nella vita di chiunque.

Bene amici, spero di avervi convinti a leggere “La mia seconda vita” di Christiane F. e spero anche che possiate far conoscere questi libri a più persone possibili. Certe volte, anche la lettura, può aiutare molto.
Noi ci sentiamo prestissimo con altri consigli librosi, vi auguro buon proseguimento di giornata.