Lettrici e lettori, buongiorno! È più di una settimana che non vi scrivo perché sono stata completamente catturata dalla mia ultima lettura: “Il ladro linguanera” di Christopher Buehlman, un Fantasy epico vecchio stile come piace (parecchio) a me.
Dopo le primissime pagine mi sono resa conto che era da tanto che non leggevo un Fantasy immersivo e sapete cosa? Mi era mancato un sacco il mondo fantastico! Mi era mancato davvero molto e non me ne ero assolutamente resa conto… Fortunatamente c’è chi mi conosce bene e mi ha regalato questo libro. Promemoria per sempre: devo ricordarmi che comunque sono figlia dell’universo fantastico, adoro i libri fantasy e ogni tanto c’è bisogno di tornare a questo genere che tanto amo.
Dunque, qualche informazione di base prima di raccontarvi di questo romanzo che pare sia il primo di una trilogia (speriamo!). “Il ladro linguanera” di Christopher Buehlman è stato pubblicato dalla casa editrice Fazi per la loro splendida collana dedicata all’universo fantastico “Lainya”, costa 18.50€ per 473 pagine.
Inizio subito col dirvi che se avete voglia di un’avventura pazzesca che vi farà tribolare sotto tanti fronti, questo è il testo che fa per voi. Siamo in un mondo dove la morte è costantemente dietro l’angolo e l’onore è un lusso che pochi possono permettersi. Il nostro protagonista è Kinch, un personaggio caratterizzato meravigliosamente che secondo me non si può non amare, è proprio impossibile. Kinch, oltre ad essere il protagonista, è anche il narratore. Tutto è raccontato dal suo punto di vista e addirittura qualche volta si rivolge direttamente al lettore. Personalmente ho adorato questa cosa che riesce a farci sentire ancora più coinvolti. Kinch è l’antieroe per eccellenza. È irriverente, scaltro, furbetto (o almeno ci prova), dotato di un sarcasmo decisamente pungente ed è un personaggio molto umano nelle sue imperfezioni. Inoltre, è un ladro addestrato dalla Gilda e dovrà estinguere il suo debito nei loro confronti.
Non voglio fare spoiler, quindi vi dico semplicemente che Kinch dovrà mettersi in cammino insieme a Galva, altro personaggio pazzesco, che è una guerriera formidabile e una devota ancella della Dea della Morte. Ma non saranno soli nella loro avventura, a loro si unirà Norrigal, una strega non troppo esperta, un gatto cieco che in realtà è molto più di ciò che sembra e altri personaggi dei quali non voglio svelarvi niente.
Il viaggio sarà lungo, verranno attraversati molti regni per riuscire ad arrivare in un determinato luogo e ne vedrete delle belle. Qua la noia non esiste, le (dis)avventure sono sempre pronte a fare qualche sgambetto e tra Goblin, Kraken, Golem e altre creature vi assicuro che vi sentirete parte di questa combriccola un po’ strampalata.
Come il Fantasy comanda, abbiamo una “quest”, una missione.
Per chi ha giocato a Skyrim e/o a D&D, qui si sentirà molto a casa ma in realtà questa lettura è una splendida comfort zone per tutti i lettori amanti del Fantasy epico vecchio stile. Sentirete profumi sgradevoli nelle locande, attraverserete lande sconosciute, udirete tante storie e godrete delle accurate descrizioni dei tanti luoghi e poi… HABEMUS LA MAPPA!!!!!!! Un Fantasy senza la mappa e come la crostata senza la marmellata. Inutile dirvi che appena l’ho vista, ancora prima d’immergermi nella lettura, avevo già gli occhi a cuore e ottime speranze nell’anima.
Inoltre ci tengo a parlarvi del “world building”, ovvero del mondo immaginario costruito dall’autore che, per i libri del genere fantastico è fondamentale e fa davvero tanto. Ve lo dico con un mega sorrisone: qui il world building è superbo! EVVIVA! Che benessere! Abbiamo un vasto territorio suddiviso in tanti regni e ognuno di questi ha la propria cultura, un linguaggio tutto suo, una religione e diverse tradizioni.
Insomma, tutto è costruito davvero bene e niente è lasciato al caso. Inutile dirvi che io ho gongolato tantissimo… E infatti ora ho addosso quella classica sensazione di estrema malinconia che puntualmente mi attanaglia ogni volta che termino un Fantasy immersivo e ben scritto. Ma… Perché in questo cosa c’è un gran bel “ma”, mi consolo, come vi ho detto all’inizio dell’articolo, questo romanzo sembra essere il primo di una trilogia e sarebbe anche molto giusto visto che abbiamo un finale che non è un finale.
Se devo trovare una virgola che mi ha fatto storcere un pochino la bocca, avrei preferito un linguaggio un pochino più classicheggiante anziché così moderno. Questa è l’unica pecca che ho riscontrato per quanto mi riguarda.
Per chi è? Per chi ama il Fantasy classico, per tutti coloro che sentono il bisogno di un’avventura pazzesca in un mondo immaginario. È un libro che vi consiglio molto se siete in un periodo piuttosto stressante e avete bisogno di evadere completamente dalla realtà.
Detto ciò, col cuore in mano vi dico che è stato veramente un piacere tornare “a casa” perché sì, per me il Fantasy è davvero un genere che mi abbraccia dalla testa ai piedi, soprattutto libri strutturati come questo. Dunque, in conclusione… “Il ladro linguanera” di Christopher Buehlman è super super consigliato per gli amanti del genere! Noi ci sentiamo presto e vi auguro buon fine settimana!
…E grazie a te per avermi fatta immergere in questo mondo “very laborious”.