“Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini

Buongiorno e buon inizio Luglio!
Comincio il mese parlandovi di una lettura che profuma di un’altra epoca, un romanzo che ho divorato in una manciata di giorni.
“Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini è stata la lettura che mi ha tenuto compagnia in queste ultime (e ahimè calde) giornate di Giugno. Innanzitutto, un doveroso grazie alla casa editrice Piemme per avermi gentilmente inviato la copia del romanzo, è stato un enorme piacere immergermi in questa narrazione. E poi un grazie va anche all’autrice che, con estrema sensibiltà, ha riportato in vita la storia di queste donne dimenticate dal tempo.

Questo romanzo strorico racchiude tante storie che si alternano tra passato e presente. La giovane penna dell’autrice ci catapulta nella Costiera Amalfitana, intorno agli anni ’40. Più precisamente ci racconta delle donne di Tramonti, chiamate “formichelle” come ci anticipa il titolo del romanzo, che giornalmente percorrevano in fila indiana il sentiero che partiva da Tramonti fino alla costa di Maiori trasportando ceste colme di limoni sulla testa, sulla schiena o sulle spalle.
Un lavoro duro, durissimo. Non c’era sole o neve che faceva stare ferme queste donne.

"Il sentiero delle formichelle" di Alessia Castellini

“Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini è molto più di un semplice romanzo, è la voce di un pezzo di storia dimenticato.
Queste pagine trasudano sorellanza, legami familiari e non. È una storia portavoce di una forza di spirito e d’animo difficili da descrivere. L’autrice ci racconta anche della sensazione di inadeguatezza e del dolore, del grande dolore silenzioso che queste donne non hanno urlato. Speranzose in un cambiamento ma ancorate ed incastrate alla realtà e alla povertà.

Lo scorcio che ci regala l’autrice è intimo, estremamente delicato eppure forte, agrodolce. Ci disegna con la sua penna antica ed incisiva la storia di queste donne che hanno vissuto emozioni intense, reali e forti. Fa sì che il loro dolore diventi nostro, lo mettiamo sulla cesta e le affianchiamo nella loro camminata. Loro portano i limoni e noi lettori trasportiamo con cura le loro storie, i loro pensieri e i loro sentimenti. Entriamo nella loro comunità, forgiata sulla povertà eppure fortissima. La povertà qui lega, un qualcosa di lontanissmo dalla realtà di oggi.

La penna dell’autrice è “già grande”, piena di un qualcosa di antico, sensibile, elegante. Ci fornisce tante immagini evocative facendoci sentire i profumi di un’altra epoca.
Grazie ad un ottimo utilizzo delle parole, le riflessioni che il lettore si ritrova a fare sono tante e si mescolano alla vita di tutti i giorni. A modo suo, è una storia che invita all’introspezione.

Per chi è? “Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini è un romanzo da leggere perché è bello, bello e pieno di storia. Mostra una realtà poco conosciuta raccontando una tradizione passata. Leggetelo per scoprire la resilienza, la profonda sorellanza. Leggetelo perché ne vale la pena, il lavoro di ricostruzione storica che l’autrice ha fatto è davvero degno di nota.

Bene cari lettori e care lettrici di questo diario di bordo virtuale, sono proprio contenta di aver aperto il sipario di Luglio con un libro così appagante. Spero sia lo stesso per voi, ma soprattutto spero di avervi invogliati a leggere “Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini perché è una storia che rimane addosso! Pensateci… Nel frattempo vi abbraccio e ci sentiamo presto, buon proseguimento di giornata!