Buongiorno lettori e lettrici, spero stiate tutti bene in questo Marzo pazzerello.
Devo assolutamente parlarvi della mia ultima lettura; un libro che puntavo da un po’ e quando l’ho trovato usato, tra l’altro in condizioni perfette, praticamente nuovo (evvai!), l’ho acchiappato al volo.
Il romanzo in questione è “Il libro di Eva” di Meg Clothier, Piemme editore, 19.90€ per 396 pagine.
Ambientazione pazzesca. Scrittura liscissima. Trama avvincente. Personaggi studiati ad hoc. Originale, mistico, curioso e veramente ben costruito. Che gli manca? NIENTE.
Ha veramente tutte le carte in regola!
Già di per sé, la copertina pazzesca (ma pazzesca per davvero!) attira il lettore, un po’ come il libro co-protagonista di questa storia…
Siamo nel XVI secolo in un convento e delle urla femminili rompono il silenzio. Ci sono due donne al cancello che chiedono aiuto; sono ferite, parlano in uno strambo vernacolo, probabilmente non sono cristiane e Beatrice, suor Bibliotecaria, decide di soccorrerle. Una delle due donne, prima di andarsene, consegna proprio a Beatrice un libro, più precisamente Il libro di Eva, un tomo misterioso e proibito, in grado di ribaltare lo status quo, rivelando verità scomode e dimostrando che ci può essere anche un’altra religione… Tic tac, il tempo scorre e la nostra giovane suora deve capire cosa farne di quel tomo; distruggerlo, consegnarlo o proteggerlo? Mi fermo tranquilli, niente spoiler.
Allora, inizio subito dicendovi che mi sono innamorata dell’ambientazione. Stanze, cunicoli, libri, tanti libri, porte e cancelli. Forse per alcuni potrà sembrare soffocante ma per me è stata favolosa.
La storia che ci racconta l’autrice è potente, un inno alla sorellanza. La nostra protagonista è suor Bibliotecaria, Beatrice, una suora giovane con tante domande, forte, decisa e curiosa.
Dopo aver ricevuto questo libro mistico, la sua vita cambia. Dovrà affrontare una notevole salita emotiva, si farà tante domande e non sempre le risposte saranno facili da digerire. Inizierà quindi una sorta di battaglia, sia personale che non.
Durante la narrazione, l’autrice fa sì che Beatrice parli direttamente con noi; spesso e volentieri si rivolge al lettore come se fosse un suo confidente, suo “alleato”. Questo permette di empatizzare con la protagonista, mette il lettore in prima linea rendendolo più che partecipe.
È un mattoncino, sono 400 pagine ma vi assicuro che voleranno. In primis perché lo stile è lineare, non ci sono momenti pesanti o di stallo, tutto scorre in maniera semplice e coerente. E poi perché l’autrice ha creato una storia avvincente ed incalzante che sa come incuriosire il lettore, non c’è spazio per la noia.
Le tematiche affrontate sono tante e tutte estremamente attuali. Nella sua coralità, la penna di Meg Clothier ci parla delle donne, della sorellanza, di unione e coraggio, del dominio radicato nell’uomo, del “politicamente corretto” e molto altro.
Questo mix di storico e fantastico regala al romanzo un qualcosa di estremamente accattivante, si ha la bramosia di correre per quei corridoi e scoprire sempre di più l’essenza di questo libro di Eva, qual è la verità che nasconde e racconta.
Mi è piaciuto, tantissimo.
Mi sono piaciuti i personaggi, la narrazione e l’ambientazione. Insomma, per me è un suuuuper sì! “Il libro di Eva” di Meg Clothier mi ha ampiamente soddisfatta!
Per chi è? Per gli amanti dei misteri da scoprire, per chi ama le letture calibrate che iniziano piano e poi, man mano che la trama s’infittisce, il ritmo diventa sempre più incalzante. Lo conisglio ai lettori che amano le storie formate da più generi, l’avventura, i misteri e le tematiche sopra citate.
E dunque sì, sono proprio contenta di aver recuperato questa lettura e visto che l’ambientazione del convento mi è piaciuta, potrebbe essere un incentivo a leggere “Il nome della rosa”! Chissà…
Buon proseguimento di giornata a tutti quanti, a presto!
Che dire, mi hai straconvinta! Devo avere questo libro… 😅
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi cara Miri!