Eh… Che grande intreccio!
Cari lettori, “Il rumore delle cose nuove” di Paolo Genovese è una storia che mescola tante vite, dinamiche, amori, lividi, cicatrici, famiglie e segreti.
Ma prima di parlarvi di quest’ultima lettura, ci tengo a consigliarvi due film di Genovese perché sì, fino ad ora non avevo mai letto niente di suo, mi ero limitata a guardare (e riguardare) i suoi film che personalmente trovo geniali ed estremamente umani.
Ve ne cito due: “Perfetti sconosciuti” e “The place”. Vi consiglio, anzi, vi straconsiglio di guardarli perché secondo me sono veramente degni di nota.
Poi è arrivata la “zia Libbbri“, Laura (clicca QUA per planare sul suo blog) che mi ha fatta approcciare anche alla penna di Genovese (graaaazie!) e devo ammettere che mi è piacuta molto, sia la storia che la sua narrazione.
In questo libro ho ritrovato la sua impronta da regista, il suo saper creare storie che sembrano semplici ma che in realtà racchiudono miliardi di sfaccettature, storie che all’inizio appaiono separate ma che poi non lo sono. La trama si tesse in tante direzioni, senza mai creare confusione nella testa del lettore.
Abbiamo sei personaggi, tre coppie.
Queste coppie hanno in comune i segreti, quelli che ti cambiano, ti consumano lentamente, “i segreti dell’anima”. Pagina dopo pagina il lettore mette insieme tutti i tasselli di queste vite scoprendo come questi personaggi sono effettivamente legati tra di loro.
“Se alimenti il male, il male poi ti ingloba e non ne esci più”.
In queste sei vite che prima si sfiorano e poi s’intrecciano l’autore punta il riflettore sui segreti, sul peso delle parole non dette e sugli inganni.
È una storia intrigante che diventa una sorta di calamita. Si sente il bisogno di sapere, di capire e andare avanti. I brevi capitoli, estremamente funzionali al tipo di narrazione, si divorano perché l’autore ci permette di entrare nelle dinamiche di questi personaggi in maniera intima; ne sentiamo i pensieri, la rabbia, i sogni e i dolori. Senza tanti fronzoli, la scrittura di Genovese ci mette davanti ad un centro nevralgico di paure, relazioni tossiche, dubbi logoranti ed egoismo. Ci racconta di queste vite in modo semplice, molto diretto, incuriosendo il lettore con piccoli indizi. Sa come tenere alta l’attenzione, questo è poco ma sicuro.
Per chi è? Per i lettori che hanno voglia di una storia coinvolgente, per tutti quelli che amano le storie che s’intrecciano in maniera non lineare e non scontata. A mio avviso “Il rumore delle cose nuove” di Paolo Genovese è il romanzo perfetto per chi si sente scarico a livello di letture, per tutti quelli che ultimamente hanno letto libri poco soddisfacenti e per coloro che stanno vivendo il tanto odiato “blocco del lettore”.
Dunque cari lettori, come secondo libro dell’anno direi che è stato un super sì! Con calma voglio recuperare anche gli altri suoi romanzi perché lo stile di narrazione di Genovese mi è piaciuto davvero molto. Ve lo consiglio davvero tanto, fateci un pensierino. Se come me avete visto i suoi film, v’invito a “conoscerlo” anche come scrittore perché non ne rimarrete assolutamente delusi.
Vi auguro buon inizio settimana, ci sentiamo prestissimo!