Buongiorno cari lettori, avete passato un bel Natale? Spero di sì?
Oggi sono qua per parlari del libro che mi ha tenuto compagnia in queste giornate di festa, “Il canto di Mr Dickens” di Samantha Silva edito Neri Pozza, un romanzo che volevo leggere da quand’è uscito.
Ho sempre pensato a questo libro con una sorta di guerra interiore, mi spiego meglio.
Adoro Dickens. La sua penna, il suo modo di narrare, i suoi classici sono pilastri per quanto mi riguarda.
In età adolescenziale, mi sono approcciata a Dickens con “Oliver Twist”, poi con “David Copperfield” e con “Il circolo Pickwick”. Sono classici che lessi d’un fiato e vorrei riuscire a rileggerli in questi anni. Poi c’è “Canto di Natale” che ho letto almeno tre volte ed ha un posto speciale nel mio cuore. Lo ritengo uno dei libri più preziosi in assoluto, ma attenzione, il suo immenso significato va al di là di quello che è il Natale.
Quindi, tornando alla frase iniziale del paragrafo, avevo una grande voglia di leggere questa storia incentrata su Dickens ma, dall’altra parte c’era un po’ di paurina. E se non mi fosse piaciuto? E se questa storia avesse messo una macchiolina sulla mia visione dell’autore? Ancora tanti e se, e se, e se. Quanti “e se” mi sono posta prima di leggerlo, anzi, prima di acquistarlo.
Poi qualche mese fa l’ho visto, era alla Libraccio sullo scaffale del reparto dedicato all’usato. Buffo come tra tanti libri io abbia immediatamente visto la costola di questo romanzo. Sono stata un fulmine, l’ho acchiappato alla velocità della luce e l’ho portato con me.
Non sono un folletto saltellante amante del Natale, sono più un Grinch.
Ho scelto però di tenermi questo volume per il periodo di festa perché speravo che, come sempre, Dickens facesse il suo lavoro e con immensa gioia (e un sospiro di sollievo), posso dirvi che così è stato.
L’ho letto godendomi ogni virgola, ogni dialogo, ogni immagine che l’autrice ha creato nella mia mente.
Samantha Silva nella postfazione si scusa con gli esperti appassionati di Dickens per le libertà che si è presa nel mescolare realtà ed invenzione su fatti che coinvolgono il protagonista durante la creazione del suo “Canto di Natale”. La sua umiltà mi ha fatta sorridere nel profondo e la storia che ha creato mi è piaciuta tantissimo. Credo sia stata coraggiosissima nell’inventare un qualcosa che punta il riflettore su un pilastro della letteratura inglese. Come dice lei stessa prima dei ringraziamenti, “L’ho scritto con la piena consapevolezza che lui è, e semore sarà, inimitabile.”
La capacità dell’autrice di mescolare fatti realmente accaduti ad altri inventati fa sì che questa storia faccia vivere al lettore tantissime emozioni. Ci sono punti in cui conosciamo il perché di alcune mosse, altri dove storgiamo il naso davanti al comportamento di Dickens ed altri ancora dove ci si emoziona.
La sua penna è molto calda, coinvolgente e narra la vicenda senza intoppi, pesantezze o attriti, tutto scorre che è una meraviglia. Il suo tono elegante ci porta nel freddo inverno del 1843, le sue descrizioni accurate e un po’ malinconiche ci fanno entrare nelle dinamiche della famiglia Dickens che attende con frenesia sia l’arrivo di un nuovo bambino che il Natale.
Questa storia, cari lettori, a mio avviso è un mix di ingredianti che fa venir fuori dal forno un dolce calibrato in ogni dettaglio. Gli argomenti trattati sono tanti, l’autrice parte dal reale flop di Dickens, “Martin Chuzzlewit” che non riesce a sfondare e l’ormai rinomato autore deve salvarse la faccia, la reputazione e… Il conto in banca. Ci vuole un nuovo libro che faccia il “boom”, che arrivi al cuore di tutti a prescindere dall’età ma come si fa a creare un qualcosa quando si è in un periodo nero come la pece e soprattutto si è totalmente sprovvisti di parole? Eh, lo sa bene il nostro Dickens. Bisogna tornare alle origini, al punto di rottura ed imparare ad affrontare i fantasmi del proprio passato.
“Il canto di Mr Dickens” di Samantha Silva è stata una lettura che mi ha fatto sorridere tanto, mi ha coccolata in queste giornate non troppo simpatiche per me e mi ha stupita. L’ho adorato dalla prima all’ultima pagina e lo conisglio a tutti voi, a prescindere dal periodo natalizio.
Bene miei cari lettori e care lettrici, noi ci risentiamo presto con l’ultima chiaccherata librosa dell’anno. Ho scelto un libro che mi aspettava da un bel po’ di un autore che volevo recuperare. Vi auguro di terminare l’anno con una bella lettura, a presto e buon proseguimento di giornata.