“Uno yankee in Canada” di H.D. Thoreau edito Ortica Editrice, un titolo che non avevo mai sentito prima d’ora di una penna che adoro.
Chi mi conosce lo sa, per quanto mi riguarda lui fa sempre centro, Thoreau è Thoreau, c’è poco da fare.
Pagine che si divorano, una penna naturalistica che fa gongolare gli amanti dei boschi e una valanga di pensieri che creano riflessioni.
“Mentre viaggiavamo verso nord gli aceri da zucchero, i faggi, le betulle, le cicute, gli abeti, i noci e i frassini dominavano sempre più il paesaggio. Per il viaggiatore di passaggio il numero di olmi in una città è il metro della sia civiltà. Il Canada che vidi non era semplicemente un posto dove terminavano le ferrovie e dove si rifugiavano i criminali. Le cascate erano come una droga, e noi ne diventammo dipendenti. Ce ne eravamo abbeverati troppo.”
Thoreau ci permette di entrare nel suo diario rendendoci partecipe di un pezzo di viaggio che non è mai “solo” un viaggio, è un’analisi, una continua descrizione, un qualcosa che alimenta lo spirito, il cuore e la mente. In ogni suo spostamento (ma anche in ogni sua staticità), Thoreau ha fatto, e tenta di farlo fare anche al lettore, continui viaggi esteriori ed interiori. Si muovono le gambe e di pari passo anche i pensieri.
In questo diario che va dal 25 Settembre al 3 Ottobre del 1850, Thoreau ci racconta del suo spostamento nei luoghi che riguardano la provincia del Québec. Nel descrivere la Natura come lui sa fare, ci narra anche di un popolo sconosciuto ai più, mescolando alla loro storia le sue riflessioni sempre profonde e mai banali con aneddoti di vita quotidiana, abitudini e idee future.
È sempre bello farsi guidare dalla sua penna che grazie alle descrizioni minuziose e poetiche, teletrasporta il lettore altrove. Thoreau è un esploratore della Natura e dell’anima. Osserva dalla radice più nascosta fino al ramo più alto senza tralasciare niente, ogni dettaglio è prezioso ed è spunto di riflessione.
Per chi è “Uno yankee in Canada” di H.D. Thoreau? Io credo che il suo modo di pensare sia per tutti, sempre e comunque. In questo mondo tutti dovrebbero leggerlo. Può piacere o meno ma le sue riflessioni sono un qualcosa di prezioso che va ad arricchire il pensiero umano.
Non avevo mai sentito parlare di questo libro. Il titolo mi era sconosciuto ma ho la fortuna di avere nella vita una personcina che coi libri è come un preziosissimo cane da tartufo e che nel marasma di scaffali pieni di pagine, riesce a scovare gioiellini. Ah, quanto sono fortunata!
Leggete Thoreau, a prescindere dal titolo, dall’edizione, dal font e dalla copertina. Leggetelo e basta.
Buon proseguimento di giornata lettori, ci sentiamo presto!