Oh che libro strano!
“La casa della seta” di Rose Tremain, romanzo finalista al Booker Prize 2010, è un libro capace di far entrare il lettore in un’altra dimensione... Una dimensione molto sinistra.
Siamo nel sud della Francia, in una valle magistralmente descriscritta dall’autrice che con la sua penna molto sensoriale permette al lettore di andare lì, in quel luogo circondato dalla natura e sentire la terra umida sotto ai piedi, l’aria di Primavera che accarezza gentile il volto e il vento che muove le fronde degli alberi.
Più precisamente, la trama si snoda nel villaggio de La Callune, un luogo pieno di tradizioni antiche, con ritmi lenti, rurali e poetici. Un poetico che però si trasforma in un qualcosa di estremamente crudo, vivido e truce. Brutale.
Questo perché il Mas Lunel, l’antica casa colonica nella quale venivano allevati i bachi da seta ha trovato un compratore; un dandy londinese vuole rilevare quel luogo pieno di situazioni sinistre. Ma il Mas Lunel non è solo una sorta di vecchia fattoria completamente in rovina, a quel luogo sono legati in maniera viscerale i due proprietari; due fratelli che nascondono più cose di quelle che si possono immaginare. Aramon Lunel è un alcoslista dal passato turbolento che nonostante tutto e tutti ha lasciato che quel luogo, il Mas Lunel, andasse totalmente in malora.
Andrun Lunel, sua sorella, è legata alla vecchia casa per situazioni spiacevoli, conduce una vite misera e viene guardata male da tutti quanti per il suo essere considerata “diversa” a causa dei suoi “episodi”. Potremmo chiamarla strega, persona con un sesto senso spiccato o con una sensibilità unica ma vi assicuro che il suo personaggio è interessantissimo.
Si tratta di un giallo a tutti gli effetti, vi è un crimine che non si nasconde, anzi, viene narrato senza tanti peli sulla lingua. La scrittura dell’autrice, molto descrittiva, racconta ogni dettaglio che si disegna perfettamente nella testa del lettore. La trama si svolge in maniera lenta ma mai noiosa. È proprio grazie a questa sua lentezza che si crea una sorta di strana attesa nell’animo del lettore. Da metà in poi è difficile staccarsi dalla narrazione perché il ritmo aumenta in maniera metodica, il climax si sente e vi assicuro che vi ritroverete a leggere anche mentre bolle l’acqua della pasta.
“La casa della seta” di Rose Tremain è una storia che sa il fatto suo, ha tanta forza al suo interno e non passa inosservata. Questi personaggi caratterizzati ad hoc sembrano reali, si percepiscono le loro emozioni, si entra nei loro ricordi e si allibisce davanti a certi pensieri.
La Natura, scritta proprio così, con la lettera maiuscola (ho urlato di gioia!) accompagna il lettore in questa storia sospesa tra un’antichità persa ed una brutalità poetica. Si tratta di una Natura quasi partecipe, fatta di descrizioni meravigliosamente belle, sensoriali e musicali.
Che libro, mi ha stupita. Mi ha lasciato addosso una sensazione strana, come se fossi “imbambolata”.
“La casa della seta” di Rose Tremain non è un libro che cade nel dimenticatoio ma per la sua particolarità, per il suo essere poetico ed allo stesso tempo molto brutale, non so se può piacere a tutti.
Per questo motivo mi sento di consigliarlo a chi ama i libri gialli e misteriosi, dalle ambientazioni sinistre e dalle trame annodate.
La copertina è la ciliegina sulla torta perché è di una bellezza che attanaglia. Più volte mi sono soffermata a guardarla e un po’ forse mi ci sono anche persa. Ma d’altra parte è l’effetto che fa questo libro, ci si perde nei meandri della vecchia casa, del bosco e della mente…
Buon inizio settimana amici lettori, alla prossima!
Uh mi ispira tantissimo!!!
Ne sono felice! Non ti resta altro che entrare in questa stroria!
Amante di gialli e libri dove l’ambiente circostante è vivido e ben descritto presente!
Finisce dritto nella mia lista. Grazie mille dei preziosi consigli.
E la lista si allunga…Eheheh! Spero possa piacerti in tutta la sua misteriosa crudeltà e nelle sue descrizioni delicatissime! Un abbraccio Miri