Mi risulta difficile parlarvi di questo romanzo, “Adattarsi” di Clara Dupont – Monod pubblicato lo scorso Agosto da Clichy, perché si tratta di una storia nata da un’esperienza personale ed in quanto tale va trattata con estremo rispetto e cura. Con questo libro l’autrice ha vinto nel 2021 in Francia il Prix Fémina, il Prix Goncourt des Lycéens, il Prix Goncourt de l’Orient e il Prix Landerneau des lecteurs e già questo dice molto. Contiene pagine che sono un’ode alla resilienza, al dolore e alla forza d’animo.
Questo romanzo pare una fiaba. Una fiaba dolorosa però, non spensierata, gioiosa e allegra.
C’è la felicità ma è finissima come un filo di seta finché ad un certo punto esplode e lì, in quell’esatto momento, incappando in quella precisa frase, il cuore del lettore farà un “tu-tum” più forte.
Abbiamo tra le mani un dolore familiare che viene raccontato senza fronzoli, siamo in una realtà cruda, una fragilità che si riempie di forza e di vita.
Troverete una voce narrante particolarissima, ovvero le pietre della corte di casa, testimoni di vita. Ho amato tantissimo questa personificazione, la voce di queste pietre regala al libro un tocco unico.
C’è molta natura; si annusa l’aria di montagna, si ascolta il suono del fiume, si tocca l’erba e si percepisce la solitudine. In questo dolore familiare abbiamo tutti personaggi anonimi, non troverete nomi ma ruoli; “la minore”, “il maggiore” e credo sia un qualcosa di enorme non aver dato nomi specifici ai personaggi. Questo rende “Adattarsi” una storia universale, un adattamento di tutti e per tutti.
Nella famiglia protagonista nasce una creatura bellissima, eterea ma che non vede, non sente, non parla, non può muoversi e che morirà presto. Come vivono una madre e un padre di fronte a questa diagnosi? Si adattano? Si vive o si sopravvive? Ma non solo loro due, abbiamo anche un fratello maggiore e una sorella minore. Un bambino “inadatto” con una famiglia che deve “adattarsi” in una società “inadatta all’adattamento”. Vi chiedo scusa per il giro e gioco di parole ma ne troverete tanti in questo libro. Alcuni scritti, altri tra le righe.
È una storia che tocca tematiche molto forti, scomode putroppo davanti a una società che troppo spesso si volta dall’altra parte. Parla di giudizio, di frontiere invisibili e non, fisiche ed emotive. Racconta della mancata assistenza da parte delle istituzioni sanitarie, della sensibilità e della maledetta burocrazia che si cela appresso a tutto, anche dietro al cuore, dove bisogna essere “disabili quanto basta” per ricevere le giuste attenzioni. Non troppo e non troppo poco.
“Adattarsi” è una storia che strazia nella sua dolcezza. È piena di emozioni, di solitudine e di resilenzia, di comportamenti umani e punti di vista.
All’inizio, quella dell’autrice, sembra quasi una scrittura distaccata. In realtà accompagna il lettore piano piano, lo fa scendere gradino dopo gradino in questo dolore familiare. È un accompagnamento giusto, cadenzato. Serve a conoscere e riconoscere la situazione anche se il lettore lo percepisce dalla primissima pagina che sta per salpare in un mare pieno di tempeste emotive.
Ci tengo anche a dirvi un’altra cosa che riguarda la copertina, ve la racconto.
Appena prima d’iniziare a leggerlo dissi: “mmm, non mi piace mica tanto questo disegno”. Una volta terminata la lettura, con le ultime pagine che ti prendono il cuore e te lo strizzano ben bene, ho girato il libro e sono rimasta immobile a guardarla per svariati minuti.
È bellissima. Si adatta perfettamente alla storia ma è inadatta agli occhi di chi non sa e di chi chiacchiera prima di capire, proprio come ho fatto io. Ho sussurrato scusa al libro per aver giudicato questa copertina, questo fiore.
Ho ancora addosso tutte le emozioni che mi ha lasciato “Adattarsi” di Clara Dupont – Monod e sono tante ma non si aggrovigliano tra di loro, sono chiare, nette e distinguibili. C’è la storia dolorosa di base, l’amore familiare con una potenza che porta con sé una luce accecante, unione, resilienza, rabbia, speranza, perdita.
Vi consiglio questa storia ma vi dico anche che i sensibili e gli empatici qui si svuoteranno abbondantemente. È un romanzo che ruba energie e sorrisi ma tenete duro, dovete arrivare alla fine, fino all’ultimo punto, credetemi.
Dunque lettori, fateci un pensierino, anzi, un pensierONE perché questo libro di “ino” ha ben poco, solo la stazza. Ringrazio la casa editrice Clichy per avermi inviato una copia di “Adattarsi” di Clara Dupont – Monod. È un libro che lascia il segno e che non si dimentica.