Eh… Buon compleanno Sil.
Mentre state leggendo questo articolo io sarò in viaggio. Ho fatto il mio zaino, il mio fedele 25lt, ho le scarpe da trekking ai piedi, quindi insomma, sarò nel mio habitat con persone che sono sulla mia stessa lunghezza d’onda.
Buon compleanno Sil, sono 33, mamma mia che numero brutto. Odio i numeri dispari e il 3 in particolare mi sta proprio antipatico. La scuola pitagorica lo considera il numero perfetto, ma io di pitagorico ho ben poco, infatti lo trovo pieno d’imperfezioni nella sua forma.
Un compleanno stonato. Un compleanno che non ha più il sapore del compleanno.
La vita è strana e fin qui siamo tutti molto d’accordo.
Chiudo gli occhi, già umidi, torno all’anno scorso, al 4 Febbraio 2022 e mi sospiro.
Avrei dovuto soffiare 32 candeline con la mia famiglia, il mio biondo nipote portatore sano di buon umore, i miei amici e invece mi sono ritrovata in un girone infernale.
Il 4 Febbraio 2022 non ho soffiato candeline colorate, mi sono buttata in ginocchio.
Ricordo la serata del 3 Febbraio, quando mi chiamarono dal maneggio dicendomi che Budino non stava bene. Volai lì da lei e no, non stava bene, forse in cuor mio avevo già capito.
Passammo la nottata insieme, appiccicate. Non sentivo nemmeno il freddo. Lei non dormiva, io nemmeno. Parlammo tanto. Io parlavo e lei ascoltava in silenzio. Le ricordai tutto quello che avevamo vissuto insieme, a partire dal nostro primo incontro, quanto ci stavamo antipatiche, quante occhiatacce ci eravamo date e quanto tempo abbiamo impiegato a trovare un punto d’incontro, un equilibrio. Dovevamo solo capire che eravamo due anime uguali, l’una lo specchio dell’altra. Ma non fu facile, io ero giovane e lei era stronza. Eh sì, sì, credetemi, lo dico con tutto l’amore del mondo, ma Budino era una stronza di categoria, ne ha combinate a tutti di cotte e di crude. Se ci ripenso rido di gusto.
Le ho ricordato le tante litigate che abbiamo fatto, le sue fisse assurde, il suo essere famelica in modo indecente, di quella volta che mi rubò il panino col prosciutto e i pomodorini. Di quando vincemmo quella medaglia e salimmo sul podio, dei giri d’onore che abbiamo fatto, di quanto non sopportava le persone tranne pochi eletti, delle sue entrate plateali nei campi prova, del suo infortunio, delle due giornate in clinica, di quante ne abbiamo provate. E poi le ho ricordato della sua pensione, di quanto è stata serena e meritata. Dei momenti buffi, divertenti e quieti. Le ho parlato di noi, a voce alta le dissi chi era lei per me. L’Amore, quello indissolubile. Il Rispetto, quello vero. L’Amicizia, quella leale.
4 Febbraio 2022, nel primo pomeriggio presi il suo muso tra le mani, lo alzai un po’, la guardai negli occhi, quegli occhi unici, e loro mi dissero quello che mai avrei voluto leggere e sentire.
“Silvia, non ce la faccio più, lasciami andare vita mia.”
E così ho fatto. La decisione più difficile e devastante della mia vita.
Ricordo del nostro abbraccio, l’intreccio delle mie dita alla tua criniera, l’aver inspirato il tuo odore a pieni polmoni per imprimerlo in ogni parte di me. Ho ancora nelle orecchie il nitrito di Odino, tuo fedele amico e vicino di box da anni ormai. Anche lui aveva capito. Ricordo tutto Budino, ricordo l’annientamento.
In un anno senza di lei ho imparato tanto.
Ho imparato a convivere con un pezzo d’anima staccato, a cercare Budino ovunque, nelle folate di vento, nei sospiri, nelle lacrime, nei sorrisi, nei ricordi e nei sogni. Talvolta risento il suo profumo e una lacrima mi riga il viso, poi sorrido. Lei c’è, è con me sempre, solo che è in un’altra forma, in “un’altra stagione”, come direbbe una delle mie persone preferite. Ma non sempre è facile.
Nessun essere umano sarà ciò che Budino è stato ed è tutt’oggi per me, nessuno.
Nessun essere vivente mi conoscerà come lo ha fatto lei.
E quindi io oggi faccio 33 anni e Budino è andata via da 1 anno, un “compleanniversario” peculiare, ma tanto la roba normale a me non capita mai. Abbiamo condiviso tutto io e Budino, ovviamente oltre che al panino al prosciutto, ha voluto rubarmi anche il giorno del mio compleanno. E va bene così, unite in tutto e per tutto.
Ho un anno in più e non mi spaventa questa cosa, non festeggerò perché non trovo un motivo per farlo. Chissà, magari tra qualche anno lo ritroverò, non saprei, ad ora il 4 Febbraio è per me una giornata da toccare con estrema delicatezza, rispetto del dolore e silenzio. Sono “scappata” due giorni ma si sa, dai pensieri e dalle sensazioni mica si scappa. Però insomma, se non altro non sto a casa a devastare il mio cervello, sono in cammino e cercherò di tenere i pensieri in movimento.
E quindi, nonostante tutto, tanti auguri Sil, respira e continua a camminare.
Oh Budino mio, ti rendi conto che sul tuo certificato di morte c’è scritto “peso stimato 400kg”???? Seee… Per chiappa! Ciao Amore mio, non rubare il cibo agli altri cavallini insieme a te, non fare la stronza, sii paziente e gentile. Aspettami. Ti amo tanto.
C’è chi si è commosso leggendo questo articolo e chi mente…
Un grosso abbraccio Sil! Spero ritroverai un motivo per festeggiare il tuo compleanno, per quanto ora sembri difficile!
Cuore di Simo! Tu mi hai regalato un mega sorriso, grazie grazie!