Eh, che vi dico… Difficile scrivere un qualcosa che possa parlarvi di questa combo “di Sil e di lucine”, difficile davvero.
Non sono mai riuscita ad essere un elfo di Babbo Natale, non lo sono mai stata quindi non pretendo di cantare le canzoni natalizie o mettermi a fantasticare davanti alle lucine dell’albero. Non lo pretendo e neanche mi ci sforzo perché di forzature non ne ho bisogno.
Ognuno il Natale lo vive a modo suo. Con le proprie gioie e i propri dolori, con le presenze di sempre, quelle nuove e quelle mancanti attorno alla tavola. Non è facile sentirsi “comodi” in questa festività perché ormai il suo nocciolino profondo non lo guarda più nessuno, parliamo chiaro. È una festività che mi appesantisce tanto, a livello emotivo e cerebrale. Se di solito borbotto, ora lo faccio maggiormente.
Una persona mi ha detto “il Natale è bello quando si è bambini”. Non ho saputo controbattere perché di base, son parole vere che condivido. Il Natale è magico quando riesci a guardarlo con gli occhi pieni di magia. Quando vivi quell’attesa che diventa un countdown prezioso, quando ipotizzi la figura benacciona ma potente che porta i regali, oppure quando percepisci quell’aura misteriosa che cresce attorno a Babbo Natale. Questa è la sua immensità.
Eh però questa magia tanti adulti, tanti “bambini cresciuti” riescono a trattenerla, perchè io no?
Perché ognuno ha la propria magia, mi verrebbe da dire. E no, la mia non è natalizia.
Trovo scomodo tutto quello che gira attorno a questa circostanza. Non cadrò nei soliti discorsi banali del consumismo, del marketing, del mondo che va a rotoli, non ce n’è bisogno.
Semplicemente il Natale mi è scomodo.
Credo sia l’unica circostanza in cui il mio realismo pesa più della mia mentalità sognatrice e fantasiosa.
Per questo mi sento scomoda, perché non sono abituata a stare in questa mia zona cerebrale e no, non è simpatica. Da ora fino al 26 inizia per me un momento in cui ogni giorno mi forzo e mi sforzo.
Finito il Natale si passa al Capodanno che aspetto a gloria per due motivi: non vedo l’ora che questo 2022 se ne vada perché è stato un qualcosa di folle (ne parleremo prossima settimana) e poi perché vado tre giorni in Maremma con persone belle, genuine, contornata da natura, sorrisi e bellezze. Scarpine da trekking e zaino in spalla che per me sono alleati del benessere più grande.
Ma ora pensiamo a queste giornate. Sil, lascia fare le lucine, non fanno per te. Leggi, che è meglio e fatti anche una bella cioccolata calda, è sempre una buona idea.
A presto amici!