“Belladonna” di Annalena McAfee mi ha completamente travolta e stregata.
È una storia affascinante all’ennesima potenza; se questo libro fosse una persona, me ne sarei innamorata perdutamente. Ma andiamo per gradi…
In “Belladonna” di Annalena McAfee abbiamo la nostra protagonista, Eve, che da giovane è stata la musa di un rinomato pittore dell’epoca ma Eve è molto di più, è una donna, un’artista che mette la creatività al primo posto a costo di dover sacrificare tutto e tutti, compresa se stessa. Il lettore conosce questo personaggio poco alla volta, capitolo dopo capitolo entra nella sua vita, ne conosce il passato ed impara a capire quanto il progetto che ha in testa e che vuol realizzare sia importante per lei e per la sua carriera. Eve lavora con l’arte, coi quadri, coi colori, coi fiori e con le piante. Ma gioca anche con la vita, con l’eccentricità, con l’amore, con la passione.
Questa storia è calibratissima e strutturata ad hoc per tenere il lettore lì, incollatissimo alle pagine, parte piano, come una tenue lucina e poi nei punti focali le vicende fanno delle impennate superbe che calzano a pennello. Niente è fuori luogo in un libro come questo e non ci sono dettagli lasciati al caso.
“La seconda tela andava riempita con un’immagine crepuscolare delle campanule striate di Atropa belladonna, micidiale con le sue lucide bacche scure il cui pungente sentore di pomodori acerbi allettava fatalmente i bambini e gli escursionisti incauti. Di tutti i fiori del nuovo florilegio era il più semplice ma, per dirla con un’espressione di Nancy, aveva un altissimo ‘indice di notorietà’. Anche soltanto il nome scientifico, omaggio alla moira Atropo, la designa come la stella più luminosa nel firmamento delle delle piante velenose. È Atropo a brandire le forbici con cui recidere il filo della vita umana filato dalle sorelle. Al fiore e alle bacche di belladonna sono da ascrivere più morti di tutte le altre piante messe insieme. La seconda parte del nome scientifico, da cui viene il nome comune di belladonna, si deve all’effetto dilatatorio della sua tintura madre sulle pupille delle ‘belle donne’ o aspiranti tali; precorritrici rinascimentali della confraternita del botulino, le quali, nell’intento di acquisire uno sguardo magnetico, confidavano di addomestcare un veleno mortale.”
La percepite la poetica calamita di questo libro?
Eve, la nostra protagonista eclettica e peculiare è un po’ la reincarnazione del fiore della Belladonna e questo libro è come se fosse un dei suoi quadri, una tela.
“Belladonna” di Annalena McAfee è un romanzo bellissimo che mi ha conquistata fin da subito. È controverso, pieno di momenti pieni di luminosità ed altri tremendamente oscuri. Ci sono continui contrasti tra luce e buio, tra arte e ossessione, tra amore e passione, tra morale ed immorale.
Non mi aspettavo una lettura del genere, soprattutto perché amici, ve lo dico con tutta la sincerità di questo mondo: io ho comprato questo libro solo ed esclusivamente perché la copertina mi piaceva da morire. A scatola chiusa, non avevo letto la trama o altro. E l’istinto… Questa volta ha fatto super centro.
Una lettura davvero consigliata, “Belladonna” di Annalena McAfee è stata una sorpresa che credo mi rimarrà addosso per un bel po’… Leggetelo, non ve ne pentirete!