Eccoci qua, siete comodi? Accaldati? Eh lo so miei cari lettori, dobbiamo tenere duro, arriverà il nostro amato Autunno e gioiremo tutti insieme.
Dunque, voglio parlarvi della mia ultima lettura, “Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola, edito Einaudi, 16,50€ per 153 pagine.
Vi capita mai di comprare un libro così, un po’ a caso?
Ve lo chiedo perchè questo libro rientra in quelle che io chiamo “le Silviate”, ovvero quelle situazioni in cui io acquisto un libro a senso, senza leggere niente, a scatola chiusa. Questo l’ho preso alla libreria La Gioberti di Firenze per due motivi: la copertina mi stava dicendo “comprami subito” e il titolo ha prepotentemente catturato la mia attenzione.
C’è da dire che le Silviate certe volte vanno bene e la fortuna sta dalla mia parte e altre volte invece no. Questa volta faccio un sorrisone al mio sesto senso libroso, è stato bravo.
Comincio col dirvi che si tratta di una raccolta di racconti tutti al femminile; le protagoniste sono mamme, figlie, compagne, amiche, colleghe, donne. Ognuna di queste donne potrebbe essere una di noi, sono storie di vita quotidiana, di pensieri e azioni che s’intrecciano, si strecciano e combaciano.
“Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola è un libro che non si legge piano piano ma che si divora perché il lettore vuol sapere cosa combina quella donna, vuol sapere se Maddalena si unirà al gruppo di supporto, se Alma ha scritto altre lettere, se Aika è una brava sorella maggiore.
Non è un libro che accompagna il lettore. Sono racconti che entrano di sfondamento nella vita di chi sta dall’altra parte, col libro tra le mani e lo sguardo concentrato sulle pagine. E questo, a mio avviso, è proprio il suo punto di forza.
“Ridere è sempre un buon punto di partenza”.
“E’ meglio aver amato e perso, che non aver amato mai.”
Frasi fatte? No. Frasi vere come le storie che compongono questo libriccino piccolo ma potente.
Tra le pagine di “Il rosmarino non capisce l’inverno” si toccano tanti argomenti; si racconta dei maledetti giudizi e pregiudizi, degli stereotipi che logorano l’anima, di quelle idee che la società mette in vetrina.
Uh, che fatica essere donna.
Sei troppo o sei troppo poco. Quando in realtà dovresti semplicemente “essere”. Stop.
Credo che non dimenticherò facilmente questo libro. Non voglio scordarmi la sensazione che ho provato al termine di determinati racconti, voglio tenere bene a mente quel brividino finale. Brivido dell’anima, non quello della pelle.
Io fossi in te, ci farei un pensierino.
In valigia ci starebbe proprio bene, che tu vada al mare o in montagna, che tu sia in piscina o sul divano di casa, questo libro ti entrerà addosso e tu lo lascerai fare. Vorrai entrare nelle vite di queste donne, empatizzare con loro, essere in disaccordo o in totale accordo, ma vorrai stare lì con loro. E soprattutto, vorrai sapere perchè “il rosmarino non capisce l’inverno”.
Leggilo, regalalo alla mamma, alla zia, alla sorella, all’amica ma anche al maschietto di turno, dai retta alla Sil.
Buona giornata miei cari lettori e mie care lettrici!
Mi piacciono i racconti di donne. Quindi direi che mi hai proprio incuriosita… Hai detto bene, che fatica essere donna! Sarà per questo che i libri che parlano di donne risultano sempre più intensi…
Eh, ‘na faticaccia per davvero in certe circostanze. Mi è piaciuto tantissimo anche il fatto che sia proprio un autore a creare queste storie di donne. E’ un libro davvero coinvolgente sotto più punti di vista!