Per Pasquetta ho fatto una bellissima escursione a Pontassieve; una mia cara amica dai capelli biondi e l’anima fatata mi ha portata sul sentiero delle Burraie ed è stata una giornata proprio bella, di quelle che ti riempiono il cuore. Tante salite, tante chiacchiere, alberi a più non posso, un vero bagno emotivo nella natura, il tutto fatto con una bella creatura che condivide le mie passioni. Ah, che giornata, fossero tutte così!
Mentre tornavo a casa, durante il tragitto, ho ripensato ad un discorso fatto in settimana relativo allo scegliere le persone che detto così pare quasi una roba brutta ma in realtà non lo è, non lo è affatto, non è brutto né egoista, semplicemente si avvicina ad un qualcosa che prende il nome di “consapevolezza”.
Siamo circondati da persone, l’essere umano è un animale gregario (io il giusto, sono una fan del distanzamento sociale ma probabilmente sono un po’ un’eccezione) e volenti o no, siamo sempre a contatto con gente. A lavoro, agli aperitivi, a cena con gli amici, in famiglia, al cinema, ovunque.
Ma quali di queste persone sono effettivamente scelte da noi e per noi?
Quante sono scelte col mirino e con l’ottica del semplice benessere? Ad esempio, io voglio passare la giornata con Tizia/o perché so che con quella persona ci parlo bene, condividiamo questa passione, abbiamo più o meno le stesse idee, mi sento serena in sua presenza, posso essere me stessa e siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ecco, questo è scegliere una persona. Scegliere a chi dedicare tempo, sorrisi, energie, idee, abbracci e tutta la bellezza che si può.
In realtà è un po’ come andare a fare la spesa; quando sullo scaffale ci sono tante opzioni, come le confezioni dei biscotti che sono sempre tante, sta a me scegliere quella più adatta alla mia persona.
Sto forse paragonando le persone ai biscotti? Beh, anche sì. Ci sono i biscotti meravigliosamente buoni ed altri che fanno storcere la bocca. Non facciamo la stessa cosa con le persone?
Sì. Appunto.
Quindi, sto imparando a scegliere. Sto assaggiando questa consapevolezza dolce amara. Dolce perché è mia, è un arricchimento per me; si cresce e si continua ad imparare. Amara perché sono dannatamente selettiva, in questo periodo di vita come non mai.
Nel frattempo continuo a guardare le confezioni dei biscotti, leggo le etichette, cosa contengono, i loro colori e poi scelgo. E’ bello scegliere, basta farlo con consapevolezza.
Buon Mercoledì amici!