Tutto ha un proprio corso e tutto fluisce; le stagioni, le nuvole, le lancette dell’orologio, i giorni ed anche i pensieri seguono una sorta di flusso più o meno sensato. I miei non hanno mai seguito un flusso ordinato, ma perché di base il mio cervello non è ordinato e non riesce ad elaborare cose, immagini o ragionamenti ordinati. A lui piace il caos, quel caos che alcune volte sa gestire, altre volte proprio no.
Con l’Autunno i pensieri si fanno più personali, più intimi e da coccolare perché come sapete per me questa è una stagione estremamente introspettiva che mi porta a rivolgermi tante più domande rispetto al solito, mi riporta a pretendere più attenzione verso me stessa soprattutto verso i pensieri e le opinioni che mi riguardano, cerco di darmi una carezza in più e un rimbecco acido e pignolo in meno. Perché alla fine, c’ho pensato e ripensato, alcune volte, va bene non riuscire a fare tutto. Va bene non aver voglia di fare qualcosa. Va bene non riuscire a stare al passo col mondo. Va bene rallentare, in caso mi supereranno nella mia corsa della vita. Va bene sentirsi più deboli e più fragili e va bene anche piangere. Va bene aver voglia di mangiare schifezze e va bene anche non aver voglia di mangiare niente. Va bene fermarsi e rielaborare ma va bene anche non riuscire a rielaborare niente di troppo esatto. Va bene. Non si può essere sempre al massimo di noi stessi, non siamo supereroi e non abbiamo super poteri quindi, che diamine, va bene se in alcuni momenti sentiamo di poter sbagliare, che poi chi lo dice che è un errore?
Non tutti siamo sempre impeccabili, non tutti sentiamo il bisogno di vivere sempre al massimo.
Il mondo corre sempre ed io alle volte, anzi spesso, arranco dietro non so nemmeno io cosa ed arrivo a sera, quando mi metto a letto nel mio nido che mi sento stanca, sopraffatta.
In questa stagione, la mia preferita, mi voglio dire che va bene se non si è sempre al top e che non devo fare i salti mortali sempre e comunque, qualche volta si può rallentare, si può andare in una sorta di letargo emotivo. Mi piace il “letargo emotivo”, ho appena coniato un termine che adoro.
Non arrabbiatevi sempre con voi stessi, datevi una carezzina in più ed un rimprovero in meno e poi alla fine non dobbiamo essere tutti sempre bravi e sempre perfetti, sennò il mondo sarebbe estremamente noioso.
Alcune volte bisogna semplicemente fluire… Fluire per divenire.