Il caldo.
Il caldo non è mio amico, da mai. Non abbiamo mai fatto amicizia e mai la faremo, siamo troppo diversi e troppo distanti.
Detto ciò, penso che il caldo dia alla testa. Mi spiego meglio: se una persona è esasperata e un po’ rognosa in inverno, durante l’estate e col caldo, questa sua caratteristica si amplifica, per questo dico che il caldo dà alla testa.
Io sono una fan del clima londinese, del cielo grigio, quello pre temporale carico di nuvoloni scuri; il cielo tutto celeste, senza nuvole, mi annoia. Per me i 12 mesi dell’anno potrebbero andare da Settembre a Maggio e poi ripetersi, saltando a piè pari questo periodo.
Poi sarò io, ma come vi ho detto prima, a me la gente sembra più irascibile del solito, meno quieta, tranne ovviamente il periodo delle vacanze, ma quello non fa testo, siamo tutti felicissimi in ferie.
Pensavo che quest’anno funesto, col suo turbolento periodo di chiusura, avesse portato nell’essere umano un po’ di miglioramento, ci speravo davvero. Ingenua? Molto, moltissimo. La realtà è che le persone sono peggio di com’erano prima; continuamente esasperate, una corsa continua contro il tempo, nemico di sempre dell’uomo, s’innervosiscono subito, ancora prima di aver acceso il cervello… Boh, sarà il caldo, diciamo così.
Invece di apprezzare le piccole cose, come veniva spesso detto durante il lockdown, la gente è tornata a tirare l’acqua solo ed esclusivamente al proprio mulino, non si ricorda più, ha già dimenticato. Ma una come me non dimentica mai nulla, nel bene e nel male e nel mio piccolo, piccolissimo spazio vitale, continuo ad incaponirmi sull’apprezzare, sul vivermi col sorriso anche le situazioni più minuscole perché a me, quel lockdown, è servito.
Il caldo passerà, ma non penso che l’essere umano farà mai un cambiamento, né radicale né piccolo, forse perché non ha voglia, non ha tempo, non vuole e semplicemente guarda e passa.
Chissà, forse è colpa del caldo, in cuor mio ci spero ma non credo sia così.
Arriverà l’autunno coi suoi colori, con le foglie sui marciapiedi, con la sua pioggerella ed il suo frescolino perché ogni stagione è a sé, loro cambiano sempre, non sono mai uguali, coi loro pregi ed i loro difetti… Invece le persone non si azzardano a dar retta alle stagioni, non cambiano come loro, non mutano mai, rimangono a bollire nella loro convinzione statica. Eppure dovrebbero imparare. Eppure non impareranno mai.