Avete ripreso in mano la vostra vita post vacanze? Avete ancora nelle narici il profumo del mare o della fresca aria di montagna? Avete tristemente riordinato negli armadi i vestiti che con tanto entusiasmo avevate messo in valigia? Mamma mia, che palle rientrare in carreggiata, lasciatemelo dire, tanto so che la pensate come me!
Io ho ancora lasciato il mio cuore nella Valle dello Stubai, prima o dopo tornerò a riprenderlo per riportarlo al paesello, anzi, in realtà spero vivamente che l’aria settembrina me lo riporti qui, con tanto di voglia di fare che ahimè, scarseggia. Quando riparto con la mia solita vita quotidiana dopo un periodo di stacco mi faccio sempre una sorta di augurio, non so perché, l’ho sempre fatto, un po’ come quando iniziava la scuola e mi dicevo “quest’anno studierò di più, starò attenta in classe, non discuterò coi professori, non farò casino e prenderò appunti”, poi però già ad Ottobre mollavo queste idee perché non riuscivo proprio a portarle avanti, soprattutto quella di evitare discussioni coi prof.
Ad oggi vorrei dire a me stessa di imparare a farmi scivolare almeno un po’ le cose addosso, di non logorarmi il fegato per questioni che non mi riguardano o che mi vengono buttate addosso solo perché spesso e volentieri la gente è maleducata e non conosce affatto il significato della parola rispetto. Mi voglio dire di non aspettarmi chissà cosa da tutti, perché non ne vale la pena. Mi voglio dire di provare a vivere tranquillamente senza stare a farmi continuamente un miliardo di domande al secondo e mi voglio inoltre dire di credere un filino di più in me stessa, perché non sarò una cima coi numeri o con altre innumerevoli cose, ma ho una personalità tutta mia, un cervello che funziona e nella mia semplicità ho dei princìpi validi e ben saldi.
Cercherò di fare il possibile per tenere questo augurio bene a mente e di non lasciarlo svanire dopo poco, perché tutti noi dobbiamo continuamente fare del lavoro sui noi stessi ed io lo sto facendo, piano piano, senza fretta ma senza sosta perché alla fin fine, non si smette mai d’imparare. Noi siamo un po’ come le piante, dobbiamo annaffiarci da soli giorno dopo giorno per crescere e per poter osservare, con un bel sorriso, quel piccolo ma forte germoglio.