Bella gente buongiorno, un caffè amaro e un cornetto di rabbia, grazie.
Sì, sono arrabbiata, anzi indignata, che è peggio. Parlerò del Palio di Siena, quindi se siete degli amanti sfegatati di questa “tradizione” v’invito io per prima a cliccare sulla “x” in alto a destra, grazie.
Conosco il “culto” che hanno i senesi per i cavalli, conosco la passione, la dedizione e l’amore che servono per portare avanti una tradizione e conosco anche il mondo equino quindi mi permetto di aprir bocca su questo argomento.
Non scrivo da “animalista” ma da persona che ama il mondo animale, che convive coi cavalli da ben 20 anni e che ha la fortuna di possederne tre. Non guardo mai il Palio di Siena alla televisione perché lo vivo male, sto in apprensione e spesso mi rattrista, guardo quei cavalli e non mi piace ciò che vedo e amplio il discorso anche in altre discipline ovviamente, come il salto ad ostacoli o il dressage, quindi la mia non è una critica strettamente legata al Palio di Siena ma per l’appunto l’altro giorno mi è capitato davanti il video di quel cavallo che ha perso la vita. Probabilmente molti di voi hanno provato tristezza o rabbia, alcuni addirittura non avranno provato niente, io sapete che ho provato? Dolore, mentale e fisico.
Il giorno dopo quando sono andata al maneggio e ho guardato negli occhi la mia cavalla, le ho detto che lei ha una gran fortuna perché ha accanto una persona che non la considera un semplice animale, un trofeo, un oggetto di cui vantarsi, bensì una spalla, una confidente silenziosa, un’alleata, un’amica vera.
Non provo nessuna pena se un fantino durante il Palio si fa male perché lui è perfettamente cosciente di salire su quella groppa, conosce i pro ed i contro, ma quel quadrupede lì sotto? Lui non sa. Lui non capisce. Lui non conosce i rischi, però prova emozioni forti e sente tutto, percepisce ogni singola cosa.
Muore una persona e c’è polemica, muore un cavallo ed il tutto viene definito come “polemica sterile”, provo ribrezzo per queste parole, avrei voluto che tutte le persone che hanno detto tutte queste cattiverie fossero state al posto di quel cavallo, trovatevi voi in quella situazione, maledetti.
Amo i cavalli, li reputo degli animali meravigliosi su tantissimi aspetti, danno l’inimmaginabile, parlano senza aprir bocca e comunicano in modo incredibile ma hanno una grande, grandissima pecca: non sono coscienti della forza che hanno, sono stupidi a mettere la loro vita nelle mani umane. Con una pedata potrebbero mandarti al creatore, invece loro stanno lì in silenzio a farsi trattare in modi sbagliati, stanno lì in silenzio e subiscono.
Non è morto un semplice cavallo, capite questo concetto, è morto un essere vivente, una creatura che è nata esattamente come te, che è stata allattata dalla sua mamma come te, ha occhi come te, ha un cervello, uno stomaco ed un cuore proprio come te. Continui ancora a vedere tanta differenza tra te e quel cavallo morto?
Certe volte ci dimentichiamo che noi in primis siamo animali e quest’ultimo concetto ve lo urlo forte e chiaro, loro, quelli che voi considerate “semplici animali”, sono molto più umani di noi.