Quando una donna mette in atto un cambiamento di qualsiasi tipo di natura, emotivo, amoroso, lavorativo e chi più ne ha più ne metta, spesso e volentieri cambia look recandosi dal suo parrucchiere di fiducia e si taglia i capelli o li colora.
Io invece non ho bisogno di cambiare i miei capelli, anche perché vivono di vita propria, decidono loro come stare e ahimè io ho poca voce in capitolo, li liscio e dopo 20 minuti cronometrati sono di nuovo mossi, cerco di tenerli ordinati e dopo poco tornano ad essere caotici e “scaruffati” quindi ormai con loro ho innalzato la bandiera bianca e mi sono rassegnata.
Detto ciò, ho deciso di svoltarla senza parrucchiere ma con un netto cambio dei libri. Non fate quelle facce allibite per la mia affermazione, calmi, ora vi spiego.
Da sempre io leggo tanto, mi reputo una vera mangiatrice di libri (almeno loro mi piacciono e non fanno ingrassare!), potrei stare una giornata intera con un buon libro tra le mani e fin da piccola ho sempre prediletto il genere Fantasy e non vi azzardate a dire che è infantile o scemenze di questo tipo perché mi fate andare il sangue al cervello. Ho sempre messo sul piedistallo questo meraviglioso genere di libri perché, se scritto bene, ha l’innata ed unica capacità di portarti altrove, letteralmente in un altro mondo che non è affatto simile al nostro, il genere Fantasy ti regala sogni ad occhi aperti, ti fa partecipare ad avventure non comuni ed è dunque una vera e propria evasione dalla realtà. Non è infantile leggere libri fantasiosi, è semplicemente un bisogno immenso di chiudere la porta della realtà che viviamo tutti i giorni per entrare in un mondo che di reale non ha nulla, dove l’immaginazione ha carta bianca e tutto più essere lecito, non ci sono canoni standard, non ci sono parametri da dover rispettare ed è tutto meravigliosamente fantasioso.
Qualche settimana fa una grande e bella persona mi ha fatto una domanda che però era quasi più simile ad un’affermazione dicendomi queste esatte parole:”Ce la fai per un po’ ad accantonare il genere Fantasy e buttarti sui romanzi?”Sbam. Un ceffone. Blackout. Tilt. Error. Danger, danger. Allarme rosso.
Abbandonare il Fantasy? Come diavolo faccio? Quei libri sono la mia valvola di sfogo, sono il mio mondo al di fuori dalla realtà, non posso farlo.
La mia risposta è stata un tremendo ed agghiacciante mugolio, di quelli indecisi e titubanti, non riuscivo a dire di si, proprio io che ho frequentato Hogwarts insieme ad Harry Potter, sono stata nella Terra di Mezzo e ho accompagnato tutta la compagnia dell’anello sul monte Fato, ho aperto l’armadio che ti portava a Narnia tenendo per mano la piccola Lucy Pevensie, ho sostenuto Eragon e Saphira in tutto e per tutto, ho pianto insieme ad Atreiu quando il suo Artax muore, ho amato Sennar ne “Le Cronache del mondo emerso” e potrei continuare all’infinito, io dovevo mettere da parte tutto questo?
Si, diamine, si.
L’ho fatto, sono al terzo romanzo. Non è la stessa cosa, sono diverse le sensazioni, i sapori, le vibrazioni dell’anima, è tutto diverso ma devo farlo, mi è stato consigliato da una persona che ne sa molto più di me e per una volta credo che seguirò questo consiglio.
Diciamo che mi prendo un anno sabbatico dal mio amato genere Fantasy, solo un anno, non credo che reggerò di più, è solo un arrivederci, un addio è impensabile ma un “Ciao amore mio, ci rivediamo presto” credo che in questo momento sia doveroso.