Oooooh bene bene, anche le feste ci hanno fatto “ciao ciao” con la manina, noi le abbiamo accompagnate alla porta, tutti tristi per questo saluto, tutti… Tranne me. Le vite tornano alla normalità, ognuno riprende il suo “tran-tran” e finalmente non sono più obbligata a sentire quelle solite frasine prefabbricate che proprio non digerisco tipiche delle festività natalizie.
La settimana è più o meno a metà e anche la mia amata palestra è rientrata a pieno ritmo nella mia vita e non fate tutti quei soliti commentini che lasciano il tempo che trovano, del tipo “oh anche questa va in palestra”. Odio, odio totale per queste frasi. Si, vado in palestra, per ben due ottimi motivi:
1_Per l’epifania ho mangiato così tanta cioccolata Kinder che vi assicuro, la metà poteva tranquillamente bastare per far nascere un tremendo esercito di brufoli di serie A. Per non parlare della crema al mascarpone della mia zia, unica, meravigliosa, ti coccola in un modo imparagonabile, insomma, tanto buona quanto calorica.
2_Perché è il mio toccasana cerebrale.
La fatica la dura il fisico lo so, ma quando hai un cervello che macina pensieri in modo impressionante, se il fisico è stanco, credetemi se vi dico che la mente, almeno un pochino, lo asseconda e rallenta il ritmo.
Sentire ogni muscolo che lavora è meraviglioso, lo so bene anche io che stare spaparanzati sul divano coi pop corn e una birretta è la cosa migliore del mondo ma come sempre, il mondo è bello perché è vario, c’è a chi piace non muovere un muscolo e a chi invece piace sentirli crescere e pregare in aramaico “ti prego basta, non ne ho più” ma soprattutto c’è chi ha un metabolismo che lavora alla grande e chi invece deve sudare per forza.
Non è solo una questione fisica andare in palestra, proprio no, è solo la metà di una mela, l’altra parte è l’immenso fattore psicologico che, per quanto mi riguarda, è un momento tutto, tutto, tutto mio, faccio un qualcosa solo ed esclusivamente per me, un po’ come svuotare la mente dal sovraccarico di pensieri, mi scarico, sgombero la testa dalla troppa roba, non penso (o comunque meno del solito) e soprattutto, mi diverto.
Datemi retta se vi dico che oltre a tutto questo, è troppo divertente frequentare una palestra, perché vedere quel tizio che da quanto si piace potrebbe tranquillamente chiamarsi Narciso, che si specchia ogni minuto, mostrando a se stesso i muscoli in pose assurde, ti porta per forza a fare una clamorosa risata interiore, non puoi evitarla. Come è vietato, anzi, impossibile, non notare quelle super donne che ormai hanno lasciato l’adolescenza da quel dì, che si mettono i pantacollant bianchi col perizoma rosso. Metto un secondo le mani avanti dicendovi che avere quei fisici alla loro età non è roba per tutti, però ecco, ci sono dei limiti in tutto, beate loro che hanno l’autostima alle stelle. Una scena che non dimenticherò mai, fu quando non molto tempo fa, un tizio super gasato e che se la sentiva in modo notevole, sale spavaldo e tronfio come un tacchino sul tapis accanto al mio; cammina, dopo pochissimo tempo aumenta la velocità passando alla corsa, aumenta ancora e… SBAM, in terra, trascinato via dal tappeto girevole. Mi rendo perfettamente conto che io, in queste circostanze, sono totalmente inutile perché purtroppo non sono in grado di dar aiuto a nessuno, in quanto mi parte una ridarella infinita, tanto da dover fermare il mio attrezzo per non rischiare di fare la stessa fine, prendere le mie cose e salire di corsa negli spogliatoi per esplodere finalmente in una risata intramontabile, di quelle che ti fanno venire le lacrime agli occhi ed i crampi alla pancia.
Un’altra cosa degna di nota riguarda quelle signore che io chiamo “babbione”, che hanno effettivamente una certa età, che si amano e si curano all’ennesima potenza e che riescono nell’impossibile. Loro, eleganti anche in palestra, credetemi se vi dico che finito il loro allenamento adatto alla loro età, riescono comunque ad avere i capelli perfetti, non sono né paonazze come un peperone, né bianche come una mozzarella, il trucco che avevano ovviamente è rimpasto impeccabilmente perfetto, non gli cola il mascara, la matita non si sbafa, il fondotinta rimane lì ed addirittura la matita per labbra non si sciupa. Ogni volta, ogni benedetta volta, io mi chiedo come sia possibile, eppure ci riescono. Delle eroine, soprattutto quando io termino i miei allenamenti, mi guardo allo specchio e puntualmente mi prende una sincope perché invece che la Silvia, vedo riflessa la bambina del film “L’Esorcista”.
Mi piace condividere gli sforzi, mi piace quando hai lo sguardo un po’ affranto e magari incroci due occhietti che ti ridanno quell’energia necessaria per ritrovare le forze e ripartire, mi piace quando per piccole cose sono soddisfatta di me, mi piace vedere che se prima non riuscivo a fare un determinato esercizio, dopo un po’ di tempo mi risulta quasi facile, mi piace sempre scommettere su di me, perché su alcune cose, non demordo mai.
Senza quegli attrezzi, quelle persone, quei macchinari, quella fatica, quel dolorino muscolare quando salgo le scale di casa dopo l’allenamento, io non so stare e anzi, mi correggo, la mia testa non ci sa stare.