Beh, siamo a Settembre e nel mio diario virtuale non posso che parlare della Festa dell’Uva perché in questo mese noi imprunetini stacchiamo completamente la spina col mondo esterno e ci rifugiamo nei nostri amati cantieri, tutti indaffarati ad elaborare idee, vestiti, coreografie, oggetti, strutture, carri e chi più ne ha più ne metta. Mi rendo conto che quando parlo e descrivo la nostra bellissima Festa di paese a persone che non la conoscono mi guardano tutti con gli occhi sgranati ma non riesco mai a trasmettere la sensazione che prova un vero rionale, ci provo sempre, cerco le parole e gli aggettivi giusti ma cavolo, risulta ogni volta un’impresa titanica che si conclude spesso col classico “tu non puoi capire” perché in un certo senso è la verità.
Cos’è un rione? Un rione è una seconda famiglia, decisamente molto allargata, con tanti cervelli da mettere d’accordo, tante bocche che vogliono dire la loro, infiniti caratteri da far andare di pari passo, tanti pensieri che si aggrovigliano, personalità dalle mille sfaccettature ma che hanno una sola grande cosa in comune, l’amore per questo colore, per il proprio rione e per la nostra Festa.
Cos’è disposto a fare un rionale per la propria “famiglia acquisita“? Tutto, credetemi. Ci sono cose che non penseresti mai e poi mai di fare nella vita di tutti i giorni eppure quando arrivi al cantiere e ti viene chiesto di fare un qualsiasi tipo di cosa che rasenta l’assurdo, con un’immensa “nonchalance” la fai, senza pensarci due volte.
La cosa meravigliosa che ha il rione, è che in qualche modo riesce sempre e comunque a farti star bene, a tuo agio, ti strappa quel sorriso che stavi aspettando dalla mattina appena avevi appoggiato i piedi in terra, non aspetti altro che arrivare lì, varcare quel cancello, vedere la gente con la tua stessa maglia e sentirti bene. Condividere lo stesso obiettivo è fondamentale, tutti lavoriamo e ci sporchiamo le mani per portare alta la bandiera della nostra Festa ed è una splendida cosa al giorno d’oggi, dove la manualità è stata totalmente buttata fuori pista dalla tecnologia.
Quando dentro di te le cose non vanno come vorresti, quando la tua vita non ti risulta tutta rosa e fiori, arrivare in quel posto ti svolta la giornata; senza rendertene conto fai le ore piccole per poi alzarti al mattino presto, senti la stanchezza che ti arriva addosso ma pensi “chi se ne frega? Io vado al rione!” e puntualmente tutto passa, tutto il negativo va via e subentra quel sorriso magico.
Veder lavorare insieme grandi e piccini, generazioni che si mescolano, modi di pensare diversi è una cosa entusiasmante, non si vede più da punte parti ormai se non nei vecchi film, brindare tutti insieme cantando all’unisono quelle strofe che ci caricano e ci fanno sentire semplicemente splendidi è un toccasana per noi imprunetini, per noi rionali e per me.
Settembre è iniziato e quest’anno la nostra Festa che compie la bellezza di 91 anni arriva presto, Domenica 24 tutti i progetti dovranno esser terminati (insieme alle nostre forze) ed in quel giorno gli animi felici saranno tantissimi, quelli di un paese intero che come ogni anno aspetta questo mese a gloria perché a noi Settembre, cari miei, ci porta il sorriso!