Come canta il mitico Leonardo Pieraccioni “…Firenze l’è piccina e vista da i’Piazzale la pare una bambina vestita a carnevale…” e volete sapere una cosa? Ha tanta, tanta ragione.
L’altro giorno sono stata proprio lì, su quella collinetta poco a sud del nostro piccolo ma invidiabile centro storico e per qualche istante, affacciata a quella balconata, mi sono resa conto di essermi totalmente estraniata dal mondo, dalla miriade di persone intorno a me, da tutti quei turisti impazziti con le loro macchine fotografiche, da tutte quelle voci e lingue diverse, da quei bambini urlanti, dalle coppiette innamorate, dai miei amici, da quel caos e da tutti i miei pensieri. Me ne stavo semplicemente lì, appoggiata coi gomiti su quel balcone con l’arietta che mi arruffava i capelli già scompigliati per pura natura, persa a guardare la mia Firenze che vista dal Piazzale non può far altro che catturarti.
Non è grande la mia città, non è di certo una metropoli, è fatta di stradine sconnesse, tante belle opere d’arte, di chiese e palazzi imponenti e di viuzze con trattorie tipiche del posto, l’Arno che fa il suo corso, beh, è una “chicca” come diciamo noi, un gioiellino.
Il bello di quel piazzale è che ti mostra la città a 360°, non ti fa perdere nulla, se la osservi bene la puoi studiare attentamente, puoi ascoltarne i rumori ed i suoni, con le ventate giuste puoi assaporarne gli odori e soprattutto, puoi godertela in silenzio perché lei è proprio lì davanti ai tuoi occhi e si lascia ammirare da tutti, sembra quasi che voglia essere guardata, come se fosse una Dea dalla bellezza indescrivibile che esce dall’acqua dopo un bagno rinfrescante in un calda giornata estiva.
Non credo si possa descrivere più di tanto la vista dal Piazzale Michelangelo, perché le emozioni e le sensazioni si raccontano male e lì ce ne sono a bizzeffe, lo sguardo gira e viene puntualmente catturato da un qualcosa, poi sospiri e continui ad osservare quel bel patrimonio ed io sarei potuta rimanere appoggiata a quella balconata per una giornata intera senza annoiarmi, avevo la mia città lì di fronte a me ed io me la stavo coccolando con gli occhi e col cuore, ho pensato a quanto viaggiamo d’estate per visitare posti nuovi e belli ma credo anche che quando si rientra nella propria città sia sempre un piacere, soprattutto se è come la mia. Spesso sottovalutiamo Firenze, forse perché senz’altro potrebbe essere tenuta meglio, però lasciatemelo dire, è immensamente bella ed era veramente tanto che non andavo a guardarmela in santa pace da quel Piazzale, errore madornale, mi prometto che andrò lì più spesso, si merita d’esser ammirata con un paio d’occhi a forma di cuore.
La guardi e vedi un pezzo di storia che si prostra ai tuoi piedi, è il tipico panorama da cartolina illustrata degna di nota coi suoi cambiamenti climatici perché datemi retta, quel Piazzale e quella vista sono bellissimi d’inverno coi nuvoloni carichi di pioggia ed in estate con la luce che fa brillare la buona vecchia Fiorenza come poche.
Quella è una vista che ti riempie perché è come se tu avessi tutta quella bella città nel palmo della tua mano, ti sembra di poter toccare il nostro Duomo, il Ponte Vecchio sembra appena uscito da un quadro, poi c’è la mia amata Santa Croce che, anche se da lì la vediamo di lato, fa sempre la sua stragrande figura, Palazzo Vecchio, la chiesa di San Miniato che ti guarda le spalle, le opere di Michelangelo che ti circondano, c’è poco da fare, sia per i turisti che vengono lì per la prima volta sia per noi che ormai conosciamo quel posto, quel Piazzale affascina sempre a qualsiasi ora del giorno e della notte, ogni benedetta volta ti dà qualcosa, ti regala Firenze impacchettata con un meraviglioso fiocco, ti permette di affacciarti a quel museo di città, ti fa provare una sensazione immensamente unica ed indescrivibile perché tu te ne stai lì e ti godi quella vista, ti ci perdi ed i pensieri si placano da soli, oppure è Firenze che per qualche istante te li ruba, entra lei nella tua testa al posto loro e tu, da fiorentino, non puoi far alto che sentirti magnificamente orgoglioso.