Parlare con le persone è (quasi sempre) utile, ci si confronta, ci si stimola a vicenda, si ragiona insieme in modo più o meno profondo, insomma fa bene al cervello a meno che non si abbia di fronte una sorta di vegetale che lancia parole o frasi a casaccio, giusto per dare fiato alla bocca. Detto questo, io qualche volta mi ritrovo a parlare anche con gli oggetti (bella cosa, non mi contraddicono mai!), soprattutto con alcuni, quelli a cui sono in un qualche modo affezionata.
L’argomento di oggi però non riguarda né una persona né un oggetto, bensì una casa che a malincuore devo salutare e come sempre lo farò a modo mio; non so se la rivedrò mai, nella vita non si sai quello che può succedere ma visto che forse non varcherò più quel grande cancello che dà su un meraviglioso piazzale, mi sento in dovere di darle il mio più caloroso e anche un po’ triste saluto e poi devo anche ringraziarla con un bel sorriso.
Quella casa, nel delizioso paesino di San Marcello Pistoiese, è un po’ isolata in vetta ad un cocuzzolo con una salita bella tosta che i miei polpacci ricordano bene, circondata da mille tonalità di verde, con una vista da fotografia che mostra i monti da una parte e la vallata dall’altra, una casa che ha la capacità di essere bella in inverno con gli alberi spogli, immersa nella nebbia e con la pioggia battente ed altrettanto bella nella sua versione estiva con tutti i suoi colori e col sole forte ma sempre accompagnato da quella fantastica arietta fresca e poi, credetemi, quella è una casa dal cuore immensamente grande. Sì tranquilli, avete letto bene, non ho sbagliato a scrivere, perché quella casa ha davvero un cuore grande, grande quanto la mia numerosa famiglia e dico questo perché quando andammo tutti in branco a vederla per la prima volta beh, ci conquistò subito, con lei fu proprio amore a prima vista, un colpo di fulmine per tutti quanti noi, cane compreso.
Semplicemente perché era perfetta, calzava a pennello con noi e con le nostre esigenze ed infatti è stata una validissima compagna per tanti anni, noi l’abbiamo resa in un certo senso “nostra” e lei ci ha sempre regalato tanti bei momenti e sorrisi. Ci ha fatto trascorrere molte estati, tante giornate o fine settimana tutti riuniti insieme a frescheggiare sotto quel gazebo riparato dal sole, con tante belle chiacchiere, tante serate passate a giocare a “conchino”, tanti scherzi, infinite risate ed innumerevoli pranzi e grigliate che rasentavano la perfezione.
Voglio davvero bene a quella casa, assieme a lei ho dei ricordi estremamente belli, alla fine ha visto come crescevo di estate in estate, mi ha vista giocare con le Barbie, a pallone, a fare giochi d’acqua coi “Super Liquidator”, mi ha vista con un polso rotto, poi coi brufoli sulla fronte, col primo ciclo mestruale (che tra l’altro avvenne proprio in estate mentre ero in quella casa.. Aaaah che dolori!), mi ha vista in versione adolescente impazzita, mi ha dato un’occhiata quando coi miei amici organizzavamo qualche weekend o il Capodanno lì tra quelle mura, mi ha vista fidanzata, mi ha vista triste, felice e anche impaurita quando il nonno si sentì male su quella sedia. Tanti ricordi stanno seduti intorno a quel tavolo ed il bello è che sono tutti molto piacevoli da ricordare, abbino quella casa solo ed esclusivamente a pensieri positivi; alzarsi la mattina, fare colazione col fruscio delle foglie ed il “cip-cip” degli uccellini in sottofondo è magico, non puoi fare a meno che svegliarti di buon umore, è inevitabile e poi stare lì, su quel balcone dalla vista incantevole ad inspirare a pieni polmoni quell’aria pulita e rilassata, quelli erano dei gran momenti, semplici ma basilari, erano un piccolo toccasana per l’anima e per la mente, un rilassamento unico per il corpo e per i nostri cinque sensi che dondolavano beati su un’amaca… Mamma mia che goduria, sono certa che quegli istanti mi mancheranno.
…E adesso mi trovo costretta a salutarti cara casa bellissima, anche se la tua facciata sarebbe un po’ da risistemare, ai miei occhi sei comunque uno splendore e dopo tutte queste estati insieme posso dire che sei stata un bell’appoggio, una rilassante sicurezza e soprattutto, in un modo o nell’altro, eri il nostro piccolo paradiso terrestre, un punto di ritrovo estivo, ci facevi stare tutti quanti insieme e questo è sempre un vantaggio fondamentale a tuo favore. Sono convinta che spunterai spesso nelle nostri menti, come il giorno di Ferragosto per esempio, ormai era abitudine farlo sotto quel gazebo con l’odore di brace che aleggiava nell’aria e quest’anno sarà senz’altro bello passarlo tutti insieme ma avrà un altro sapore, ti penseremo di sicuro, ti nomineremo tante volte e so che mancherai a tutti noi.
“Silvia sei troppo drammatica, non è mica una persona!” …Questo è ciò che penserete e forse avete anche ragione ma che ci posso fare, sono fatta così e mi dispiace doverla salutare.
Casa di San Marcello, ti faccio “ciao ciao” con la mano, ti mando un bacino pieno d’affetto e con un velo di tristezza ti sorrido inspirando profondamente, cercando di riportare alle mie narici e alla mia memoria quel profumo di bellezza che sei sempre riuscita ad emanare.