Che annata questo 2016, non tirerò le somme perché non mi piace farlo e non farò la lista dei buoni propositi per il prossimo anno perché tanto poi non la rispetto mai, quindi che dire? Facciamo un breve resoconto degli avvenimenti importanti… Beh, ci sono state le elezioni presidenziali statunitensi, nel Regno Unito si è tenuto il referendum sulla Brexit ed in Italia invece il referendum sulla riforma costituzionale, un sacco di gente si è fatta esplodere, a Rio de Janeiro quest’estate ci sono state le Olimpiadi, terremoti tremendi hanno colpito delle bellissime città, Bob Dylan ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura, poi sono morti dei miti nell’ambito musicale e cinematografico, come David Bowie, Alan Rickman che ho amato tantissimo nei panni del Professor Piton, Umberto Eco, Bud Spencer, la mitica Anna Marchesini che ci ha fatto ridere tanto, Gene Wilder che tutti ricorderemo in “Frankenstein Junior”, Dario Fo, Fidel Castro, l’inimitabile Leonard Cohen con la sua bellissima musica, per Natale anche George Michael ha cantato letteralmente il suo “Last Christmas”, la mia amata Carrie Fisher conosciuta da tutti come la grande principessa Leila, insomma direi che questo 2016 ci ha portato via dei personaggi veramente notevoli. Continuo a pensare che in Paradiso ci sia una gran bella musica, mentre qui da noi canta ancora Gigi D’Alessio.. Che ingiustizia!
Avevano detto che il 2016 sarebbe stato l’anno del segno Acquario, bah, che vi devo dire, se questo era il mio anno fortunato chissà come sarà quello strapieno di sfiga! Comunque, tralasciando ciò, come tutti gli anni ci sono state parentesi brutte e altre carine, avvenimenti spiacevoli ed altri pieni di gioia, tanto è così, ogni anno è sempre uguale, diciamocelo.
La cosa che mi disturba un filo di questa festa è che, nonostante sia esattamente un giorno come un altro, per gran parte della gente Capodanno rientra a pieni voti in quell’ammasso di giornate infauste dell’anno dove sentiamo il dovere morale, esistenziale, psicologico e chi più ne ha più ne metta, di fare qualcosa di estremamente divertente o di più stravagante, insomma qualche cosa di “fico”, è quel giorno dell’anno in cui c’ingegniamo in mille modi per divertirsi e poi facilmente finiamo per non arrivare all’obiettivo e quindi non riuscirci.
Per non parlare poi dei “riti” e delle superstizioni dedicate a questa serata, quelle proprio sono il massimo, non le considero neanche io che sono una superstiziosa cronica! Come mai non le considero? Beh vediamo un po’… Si dice che per Capodanno mangiare le lenticchie porti fortuna nell’ambito economico ma a me quei cosini piccolini grigio-verdastri non mi piacciono e mi fanno anche un po’ senso, sembrano una miriade di zecche! Poi vediamo, c’è da fare il brindisi allo scoccare della mezzanotte e quello lo faccio perché lo fanno tutti e sembrerei la solita pecora nera di turno quindi, “Cin-Cin!” col sorriso plastico, poi la biancheria intima rigorosamente rossa, ah pensate, da quanto credo in questa cosa me le sono messe oggi le mie mutande rosse, ma figuriamoci se per Capodanno mi metto qualcosa di rosso, un colore che non mi piace, un colore troppo appariscente e puoi mettertelo solo se hai il fisico di Naomi Campbell!
Che dite, sono troppo polemica? Eh lo so, è nel mio essere c’è poco da fare.
Bene, vi saluto augurandovi di passare questa festa in allegria e se questo 2016 non vi è piaciuto, è la serata perfetta per berci su e speriamo che questo 2017 sia un’annata di grandi cose, ricca di avvenimenti positivi e pieno di sorrisi ma ahimè parto leggermente prevenuta perché, da brava superstiziosa, vedo che questo anno contiene il numero 17 e a parer mio porta veramente tanta, tanta sfiga! In ogni caso BUON ANNO bella gente, vi lascio con una deliziosa filastrocca di Gianni Rodari che si chiama appunto, “Anno Nuovo”.
“Indovinami, Indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?”.
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un Carnevale e un Ferragosto
e il giorno dopo del lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno!”.