Mentre mi stavo preparando la mia tisanina calda al finocchio che, nonostante fossi tremendamente scettica sul suo sapore, devo dire che è molto buona, mi sono resa conto che sul mio caro “diario virtuale” non ho scritto niente riguardante il Natale, oh diamine e mancano solo una manciata di ore! Corro ai ripari e rimedio subito però non ho molta voglia di parlare delle solite cose, di quanto questa festa sia sinonimo di famiglia, di calore e di ritrovo, dei regali, dei parenti, degli abbracci, insomma quest’anno mi sento un pochino più nella versione “Grinch” della festa, non so come mai ma del resto non tutti gli anni sono uguali.
Bene, dunque, vi parlerò del Natale e soprattutto dei grandi, grandissimi valori che si riscoprono durante queste giornate di festa, ovvero: GLICEMIA, COLESTEROLO e TRIGLICERIDI!
Eh sì cari miei, parliamo chiaro, invece di essere tutti più buoni (che tanto non ci crede nessuno!), proviamo ad essere un tantino più sinceri del solito, siamo tutti d’accordo che è bello scartare i regali, piacevolissima e sempre gradita la compagnia dei propri parenti, tanti sorrisi, baci e abbracci, lucine colorate, alberi decorati, candeline, calde case accoglienti ma diciamocelo, giuro che rimarrà un segreto, quant’è bella la super mangiata che si fa per le feste?!
Aaaah che goduria, mamma mia! Solo al pensiero mi si apre anticipatamente una voragine nello stomaco!
Ogni famiglia ha le proprie tradizioni e su questo non si discute quindi io non posso far altro che raccontarvi quello che succede nella mia bella famigliola in questi giorni festivi…
Andiamo con ordine ed iniziamo dalla Vigilia di Natale, la sera del 24 Dicembre verso le 21.30 andiamo tutti quanti in branco a casa dei nonni e, come da tradizione, si sorteggia il nome di chi deve scartare i propri regali e così via ma che credete, che nella mia famiglia non si sgranocchi qualcosa nel frattempo? Se anche solo per un istante l’avete ipotizzato, beh poveri illusi… Ovviamente, tra un pacchetto e l’altro, agguantiamo una fetta di Panettone o di Pandoro, un cantuccino e un torroncino, i ricciarelli ma qui bisogna essere di mano rapida, perché sennò lo zio se li finisce in tre balletti e chiaramente un bel Bacio Perugina o un bel Ferrero Rocher non possono di certo mancare!
Andiamo alla giornata di Natale, lo strafogo alimentare per eccellenza dall’antipasto al dolce, senza tregua, un piacevole sfinimento della mascella, una giornata in cui ti siedi con la cintura che ti sta perfetta e ti rialzi che sei costretto ad allentarla di almeno due o tre buchetti. Il bello è che anche se ci sentiamo strapieni, è impossibile dire “No, grazie”, non c’è verso, c’è una qualche strana forza che ci trattiene dal negare una portata e parliamo chiaro, in questa giornata mangiamo tutti quanti come se non ci fosse un domani, come se per il giorno successivo avessero previsto un’apocalisse zombie coi supermercati chiusi.
La cosa buffa accade il giorno dopo, per Santo Stefano perché come al solito ci ritroviamo tutti in casa dei nonni e, mentre ci mettiamo comodamente seduti ai propri posti ancora abbondantemente provati dall’overdose di cibo natalizia, guardandoci ci diciamo “No, io oggi mangio poco poco, ieri ho esagerato!”… Si, come no, peccato che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare, anzi un mare di cibo, ed infatti ovviamente nessuno si tira indietro davanti a un antipasto, un primo, un secondo con contorno, un dolcino, un po’ di frutta secca, un caffeino, un liquore per pulirsi la bocca ed un cioccolatino per finire in bellezza! Ah pardon, ho dimenticato la frutta, quella fa sempre bene! Ti alzi da tavola e stai letteralmente esplodendo ma il colmo arriva con la cena, sempre rigorosamente dai nonni dove si mangiano gli avanzi con qualche rinforzino obbligatorio ma nessuno ha fame, ah no no, “io scoppio”, “io mangio giusto una fettina di carne” “io mi metto a tavola ma non mangio, vi faccio compagnia”… Ceeeeerto, fatto sta che tutti ci risediamo a tavola e che si fa? Si rimangia!
Dopo questa scorpacciata a dir poco notevole per fortuna abbiamo qualche giorno per riequilibrare il nostro organismo, diamo tregua allo stomaco con cibi leggeri per poi affrontare in forma smagliante il cenone di Capodanno e la giornata successiva.
Il 31 mattina ti svegli già consapevole del fatto che la sera mangerai e berrai in grande quantità e non so bene come mai ma la fame arriva già a bussare alla bocca dello stomaco. La cena dell’ultimo dell’anno non ha limiti alcolici ed il cibo deve essere buono e tanto per forza, non si vorrà mica finire l’anno con un mangiarino triste e misero, dico bene? Non facciamoci mancare niente, mi raccomando!
Dopo i grandi festeggiamenti e gli svariati brindisini che sono di regola, ecco che si arriva al pranzo del 1 Gennaio, come sempre andiamo tutti quanti dai nonni, su quello non si sbaglia mai.
Secondo voi, nella mia famiglia, si può iniziare l’anno mangiando normalmente? Ma certo che no! La nonna e la zia si mettono all’opera e preparano delizie che potrebbero tranquillamente sfamare un esercito, non importa dire che il pranzo va dall’antipasto all’ultimo cioccolatino che si sa, serve per pulirsi la bocca, vero?
La cena? Ah beh, nessuno ha fame, assolutamente nessuno ma tanto, come ogni anno, va a finire che non avanza nemmeno una misera briciolina, figuriamoci, siamo tutti sazi, queste feste sono una vera e propria sfida di sopravvivenza e chiaramente noi non ci tiriamo mica indietro!
Che mangiate, perfette dalla A alla Z e se pensate che sia finita beh, vi sbagliate di grosso perché in casa Ballotti-Colombi-Paterna si mangia parecchio anche il 6 Gennaio, per la cara befana ma questo è un altro succulento capitolo che profuma di fonduta.
Concludo nell’augurarvi un sereno Natale, sorridente in abbondanza, vogliatevi bene e… MANGIATE TANTO!