Sorseggio il buon vecchio tè al limone, lo so che fa caldo ma ne avevo voglia e poi quello è un tè sempreverde, non gli si può mai dare il due di picche, nemmeno con 40 gradi all’ombra, lui non perde mai il suo gusto, ci sta sempre bene, insomma il tè al limone è una di quelle cose che sai che sono sicure, che ti rimarranno fedeli per tutta la vita e che non ti deluderanno mai.
Oggi mentre camminavo assorta nel mio mondo di fatine svolazzanti e folletti dispettosi, mi sono ritrovata a fare un paragone quasi bizzarro; il mio cervellino contorto ed arzigogolato ha partorito l’idea che i pensieri siano esattamente come le nuvole… Beh, se pensate al nostro cervello come se fosse il cielo, allora le nuvole potrebbero effettivamente rappresentare i nostri pensieri.
Quando siamo beati e ci svegliamo col piede giusto allora anche la nostra mente è serena, proprio come il cielo in una splendida mattinata primaverile, quando ha quel colore deciso, quel celeste impeccabile che lo rende fiero e sicuro di sé e con qualche nuvoletta qua e là, magari dalla forma buffa. Quelle nuvole che sembrano soffici come zucchero filato non sono altro che i nostri “pensieri felici” (come direbbe Peter Pan), quelli che rendono il nostro cervello leggero, che riescono a far dondolare la nostra anima su una comoda amaca e che ci rilassano in quel meraviglioso letto di nuvole accoglienti.
Ci sono anche quelle giornate che nascono serene ma che poi si lasciano travolgere da qualche ventata o da alcuni nuvoloni neri che gironzolano senza meta per il nostro cielo, facendo magari i presuntuosi permettendosi di oscurare il sole, parlo proprio di quei nuvoloni dall’aria un po’ burbera e dal colore grigiastro. Quelle sono nuvole antipatiche, come quelle che spuntano per interminabili minuti mentre si è sdraiati a prendere il sole, sono proprio odiose, altro che antipatiche, ero stata troppo gentile e così sono quei pensieri che ti disturbano la quiete, rompono un equilibrio e t’infastidiscono assomigliando ai tarli, entrano piano di soppiatto per poi, in totale silenzio, scavano e distruggono dall’interno. Personalmente li reputo i pensieri peggiori perché hanno la maledetta capacità di consumarti, ti logorano fino a prendere la tua mente per sfinimento.
Adesso come non citare le classiche nuvolone da temporale, quelle nere e belle cariche di pioggia, pronte a rilasciare un tremendo scroscione? Immaginatevi il cielo, completamente grigio, tutto uniforme, pronto ad aprire il sipario ed iniziare il suo roboante concerto di tuoni, lampi e fulmini, proprio come il nostro cervello quando ci rendiamo conto di non poterne più, quando arriviamo al limite della sopportazione e ci sentiamo esattamente come una vera e propria bomba d’acqua. I nostri pensieri sono come quelle nuvole, stracolmi di parole (spesso non troppo educate) che si accavallano tra di loro, sovrastandosi, mescolandosi e spintonandosi, fino a che si apre il coperchio e non possiamo far altro che lasciar svuotare quel barattolo troppo pieno. Le parole ed i pensieri escono dalla nostra mente a catinelle, fino a toccare la terra formando delle semplici pozze, allontanandosi dal nostro cervello, lasciandolo sgombro e finalmente di nuovo calmo. Lo so che può sembrarvi assurdo ma quest’ultimi a me non dispiacciano affatto, sapere come mai? Perché anche se hanno l’aria spaventosa e sembrano terribili ed insormontabili, quei pensieri grigi sono come i classici temporali estivi, quando hanno fatto il loro comodo vengono spazzati via in quattro e quattr’otto da uno strepitoso arcobaleno che ci lascia sempre tutti senza fiato, riportando il sereno nel cielo e nella nostre mente.
Ormai dovreste averlo capito che mi piace vedere le cose con un paio d’occhiali diversi in grado di distorcere un pochino questa realtà a volte troppo stretta e monotona ed oggi mi sono guardata queste nuvole che convivono con noi giorno per giorno e ho voluto collegarle ai nostri pensieri e chi lo sa, magari è proprio per questo siamo un po’ tutti metereopatici!