Quante volte sorridiamo nell’arco di una giornata?
Tantissime. Alle volte troppe, per i miei gusti.
Ma la domanda esatta è: quante volte sorridiamo VERAMENTE nell’arco di una giornata?
Ecco, qua a mio parere la risposta cambia e probabilmente anche secondo alcuni di voi, penso infatti di non essere sola e abbandonata in questo cambio di riposta, bensì credo di essere in compagnia di diverse persone, ma non di tutte, intendiamoci.
Alzare un po’ gli angoli della bocca, tirare leggermente le labbra e far fare capolino ai denti è un’azione fin troppo facile, elementare direi, ma sorridere è tutta un’altra cosa.
Ormai fare sorrisi finti come le banconote del Monopoli è diventato un gioco da ragazzi, perché il mondo è strapieno di gente rincoglionita e per compassione o per fare buon viso a cattivo gioco o per non sembrare sempre “bastian contrario”, ci troviamo costretti a disegnarci sulla faccia quel sorriso tremendamente plastico. Alle volte mi sento proprio una grandissima attrice di fama mondiale e in alcune circostanze mi diverto anche, è quello il dramma.
Vi faccio un esempio di una situazione che mi è capitata proprio questa mattina. Una persona che non stimo, non mi piace, mi urta e con la quale non condivido neanche mezza idea mi stava parlando, sempre col suo tono altezzoso e superiore, mi stava esponendo una sua idea, della quale ovviamente era fermamente convinta, ma che detto tra noi non stava né in cielo né in terra, una ca**ata colossale insomma, quelle da bomba atomica proprio, avete presente? Bene, mentre un mio orecchio la stava ascoltando (uno solo però!) il mio cervello stava pensando “Ma perché a me? Perché devo sentire queste robe assurde? Ma taci! Chiudi quella bocca…” E continuavo in un susseguirsi di imprecazioni poco consone da scrivere in un blog. Ecco, mentre il mio cervello stava imprecando anche in aramaico i miei muscoli facciali mi hanno lasciata di stucco, hanno creato un sorriso abominevolmente perfetto. Bellissimo, il mio cervello era l’esatto contrario di quello che stava dicendo la mia faccia. Non credevo di esserne capace. Probabilmente se mi avesse visto una persona che mi conosce bene avrebbe pensato che fossi sull’orlo di un precipizio, che avessi la febbre a 40 o peggio, che stessi subendo una immensa crisi d’identità. Ma invece, ladies and gentlemen, ho finto un sorriso perfetto, la persona che mi stava davanti chiaramente non ha capito quanto la stessi prendendo in giro ed era contenta e soddisfatta del suo assurdo discorso senza senso.
Questo per dirvi che i sorrisi, al giorno d’oggi, non sono attendibili, spesso dietro a una risata a mille denti c’è un mitra puntato col caricatore pieno pronto a sparare. Credo che ormai ci siano pochi sorrisi veri, sicuramente alcuni di questi sono quelli dei bambini, loro non sanno nemmeno cosa voglia dire “fingere”, per loro dire la verità è come bere un bicchiere d’acqua, cosa che a noi invece qualche volta risulta un’impresa titanica. Per questo è bello ridere in compagnia dei piccoletti, ti fanno risentire quel sapore innocente e leggero, sorridono e automaticamente sorridiamo, sono contagiosamente puri. Un altro sorriso che molto raramente mente è quello degli anziani, quei sorrisi dolcemente rugosi, dove si nota qualche dente in meno o una bella e costosa dentiera, magari esteticamente parlando non sono da copertina di Vanity Fair, siamo d’accordo, ma credetemi, sono così pieni d’amore che vanno acchiappati al volo.
Probabilmente non è corretto vendere questi sorrisi finti, lo so, ma capitemi, io ho un carattere particolare, mica posso contraddire mezzo mondo! Quindi ogni tanto mi travesto da attrice protagonista, sfodero un sorrisetto prefabbricato alla Barbie e risolvo rapidamente una situazione che mi risulta scomoda o assurda. Come agisco io di sicuro lo fanno altre milioni di persone e scommetto che lo fanno anche con me quando parlo, non lo metto in dubbio. Però recentemente ho scoperto un trucco per vedere se quello davanti a me sta sorridendo sul serio oppure solo per farmi contenta e per sbolognarmi velocemente. Un mago non rivela mai i propri segreti, ma con voi lo farò via, non vi terrò sulle spine. Pronti? Quando una persona vi sorride e non la conoscete bene, oppure siete in dubbio, voi spostate il vostro sguardo dalle labbra agli occhi. Eh sì, proprio quelli, sono loro che devono sorridere e se loro sono accesi e assecondano il movimento delle labbra allora state pur certi che la persona che avete di fronte vi sta svelando un sorriso sincero, se invece gli occhi sono spenti e non battono ciglio allora diffidate, girate i tacchi e non sprecate un bellissimo sorriso.